pubblicato il 29/12/2015
Io non ho mai avuto paura di volare. Solo l’ultima volta che ho preso un aereo c’è stato qualcosa di strano. A lui non sono nemmeno stata lì a telefonargli una volta atterrati,come hanno iniziato a fare tutti gli altri quando il comandante non aveva manco dato l’ordine per aprire le porte. Sono rimasta seduta al mio posto stringendomi la borsa al petto, come una che proprio non voleva scendere e anzi, sarebbe ritornata indietro. Quando gli altri passeggeri hanno rassicurato mogli, mariti e madri e stavo per rimanere da sola, la hostess mi ha rivolto una delle frasi del prontuario: “Si sente bene, signora?” Sì, sì, io mica ho paura di volare. Sono solo sarda, allontanarci in aereo fa un certo effetto,sempre. Quando uno di Milano prende un aereo si chiama business, quando un sardo prende l’aereo c’ è una rottura o un fallimento, non lo sa? Mi pare che abbia sorriso dietro il fondotinta chiaro mentre chiudeva la cappelliera. L’ho detto anche alla psicologa e ha riso pure lei. Ah, ma lei è sarda, mi ha detto il tassista. Eja, gaz, ma non è che c’è bisogno di ricordarmelo ogni volta. L’ha sentito quello spot che gira in televisione,gli dico,quello che fa “se L’Italia fosse una casa l’Emilia sarebbe la nostra cucina”? C’hanno ragione sull’Emilia e se l’Italia fosse una casa e l’Emilia la cucina,la Sardegna sarebbe lo sgabuzzino, o no? “Ma voi c’avete tutti questi scrittori famosi, …” No, guardi, lasciamo stare. Gli dico che io con la Sardegna delle sorelle Pintor non c’entro niente ma niente. Non c’entro niente con quelli che nei libri parlano di profumo di mirto, di ginepro, corbezzolo, lentisco, ohi, ma dove. Quella Sardegna non esiste, dimenticatevela. Io sento altri odori: puzza di petrolchimica e la merda dove è stata lasciata la gente. Qui, dove i registi importanti iniziano a girare anche dei film e l’amico di tuo fratello può finire a fare la comparsa perché ha gli occhi azzurri, dovrebbero girarne come quelli di Ken Loach, con tutti quei poveracci sfigati, operai e disoccupati, invece di quelli coi i pastori negli anni 50 o di quelli sulle donne che facevano robe strane coi malati. Lo sa che al mio vicino lo hanno preso perché era senza lavoro e si tagliava la coca in casa? Il tassista si ferma, siamo arrivati. “Ma quindi se a lei le chiedessero cosa è la Sardegna, e non potesse rispondere mare e sole e tutte quelle cose lì, cosa risponderebbe?” Io risponderei così: la Sardegna è uno stato d’animo.
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