Se mi beccassi una querela da Alessandra Mussolini per avere scritto che il nonno dopo avere largamente contribuito a fare strame degli italiani l’hanno trovato a scappare travestito verso il confine svizzero, dovrei comunque pagarmi l’avvocato e l’eventualità costituirebbe per me un importante deterrente perché non navigo nell’oro. Ora c’è da dire che se scrivessi roba del genere, la Mussolini avrebbe sul piano giuridico una qualche ragione a querelarmi, nel senso che il dolo da parte mia sarebbe conclamato. Dolo relativo non alla consapevolezza da parte mia che quanto affermo sia falso, perché penso sia vero e al processo con enorme dispendio finanziario per pagargli il viaggio e l’albergo dovrei portare professoroni di storia (a meno che non basti allegare i relativi libri, che in fondo sono… testi, ah ah ah), ma dolo, dicevo, relativo all’uso superficiale e strumentale da parte mia di concetti quali onore, lealtà, coraggio e balle varie che usualmente preferisco lasciare ai fascisti. Perché di solito quando parlo male di Mussolini (nonno) lo faccio su temi che riguardano gli effetti sulla storia dei suoi comportamenti e non sui suoi comportamenti in sé. Se è vero che rovesciava donne su un piano orizzontale a Palazzo Venezia per un rapido accoppiamento tra una pratica di Governo e l’altra, sono fatti suoi e delle donne che ci andavano e che secondo certi cronisti erano felici di andarci. Se invece questo suo comportamento e questo suo concetto di rapporto tra sessi differenti è oggettivamente portato a modello visti la notorietà e il seguito del personaggio, questo è un altro paio di maniche e avrei il diritto di criticarlo per il suo cattivo esempio. Pericolosa anche l’accusa di razzismo per via delle leggi razziali, perché un buon avvocato potrebbe sostenere che il testo sarebbe stato falsificato da una manina prima di portarlo alla firma del re e che quindi l’unico razzista sarebbe Vittorio Emanuele III che ha firmato una legge che il Governo aveva redatto diversamente. Insomma, questa minaccia di querele rischia di tarparmi le ali. Ed è un casino perché ora si sta spargendo la voce che anche Hitler avrebbe dei discendenti in vita. C’è da dire che su quest’ultimo personaggio avrei forse la solidarietà del Governo perché sembra che Salvini ce l’abbia un po’ contro la Germania e magari vista la linearità ricettiva di certo pubblico preferirà non ingenerare confusioni attaccando un tedesco e difendendone un altro
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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