Un post indiscutibilmente bello e ben scritto quello di Roberto Bolognesi, ma del quale non condivido una sola affermazione. Sarà perché io sono una di quelle coglione che ha vissuto in un’azienda agricola gran parte della sua fanciullezza ed ha visto coi propri occhi che gli allevatori hanno un rapporto coi loro animali che è ben lontano dall’affetto: è esclusivamente utilitaristico. E non parlo solo delle pecore o dei vitelli o delle galline, alludo anche ai cani usati come guardiani delle greggi nutriti con pane raffermo e cresciuti senza una carezza. Li tiene solo se ne ha un tornaconto personale, in termini di cibo da consumare o vendere.
Sarà perché l’uomo non nasce onnivoro, ma lo diventa perché apprezza il sapore della carne e ne diventa dipendente. L’uomo nasce frugifero ed è sufficiente leggere degli studi fatti sulla configurazione della placenta, discoidale e non caduca, sulla dentizione, sulla posizione delle mandibole, sull’apparato digerente per affermare con certezza che l’uomo, fino al periodo della glaciazione, era l’archetipo dei frugiferi.
Sarà perché a mio avviso chi schiude la porta ad un randagio e lo sottrae ad una vita d’inferno, fatta di giorni di digiuno, di pioggia addosso senza un riparo, di sole cocente da sopportare senz’acqua, lo fa non perché vuole un peluche ma perché ha un cuore grande.
Sarà perché chi raccoglie un animale ferito, strappandolo a morte certa sull’asfalto, si fa carico delle spese veterinarie e gli offre un nido, anche umano, nel quale proseguire in maniera decorosa la sua esistenza dimostra solo civiltà. Sarà perché penso che l’uomo sia un essere schifosamente autoindulgente, disposto ad uccidere gli animali in nome di una sua supposta superiorità, e a spacciare per amore un gesto così vigliacco. Penso che sarebbe più coerente dire: “la carne mi piace e la mangio, punto!”, posizione che qualcuno potrebbe non condividere, ma rispettabilissima. E’ libero il vegetariano/vegano di eliminare i prodotti animali dalla sua alimentazione senza che nessuno vi metta becco, e senza rompere i coglioni agli onnivori. E’ altrettanto libero l’onnivoro di cibarsi di carne e derivati animali senza reputare i vegetariani dei coglioni e senza che questi ultimi partano di comizio ogni volta che lui addenta una bistecca.
Ma placare eventuali sensi di colpa giustificando la morte con l’amore è davvero troppo, anche per me!
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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