Forse potete aiutarmi a risolvere un dubbio, più che un dubbio una domanda che mi ossessiona da qualche settimana.Da quando, forse un mese fa, ho visto una televendita su uno dei canali Mediaset, non saprei precisare quale.C’era Davide Mengacci che cercava di piazzare una poltrona. Una poltrona di quelle che si snodano tutte, che si reclinano trasformandosi in brande e vibrano per massaggiare chi ci ha poggiato il culo.Ne ho viste tante televendite, specialmente quando da ragazzo, in estate, passavo la mattina davanti al televisore e le prime televisioni commerciali, tra una puntata di Magnum Pi e Ralph supermaxieroe, mandavano in onda questi intermezzi pubblicitari dove c’era sempre un vip che cercava di convincerti a comprare qualcosa telefonando senza impegno ad un certo numero, e insieme all’articolo c’era sempre la Mountain bike con cambio Shimano, e io mi chiedevo sempre che cazzo ne sapesse del cambio Shimano la gente comune che in bici manco ci si sapeva tenere in equilibrio.Mi chiedevo anche cosa cazzo ne sapessero del cambio Shimano la buonanima di Cesare Cadeo, Iva Zanicchi o Patrizia Rossetti, i primi testimonial delle televendite, prima che arrivassero Giorgio Mastrota e Davide Mengacci.Tornando al punto, la cosa che mi incuriosisce fino ad ossessionarmi nella televendita della poltrona Lucrezia – si chiama così – è che lo slogan dello spot è il seguente:“L’unica poltrona garantita da Mengacci”.La prima cosa che mi sono chiesto è: qualcuno poteva avere il dubbio che Mengacci potesse avere garantito altre poltrone, in vita sua?Me li immagino i creativi ideatori della televendita che entrano raggianti nell’ufficio del direttore commerciale e annunciano tronfi: “Ci siamo assicurati Mengacci come testimonial, lo volevano anche altre ditte di poltrone per anziani e divani letto, ma noi abbiamo bruciato la concorrenza sul tempo”.Cercando di essere seri, e non è facile, io mi sono posto soprattutto una domanda: ma davvero c’è qualcuno che sarebbe disposto ad acquistare una poltrona vista in televisione perché la garantisce Mengacci?E’ un designer, Mengacci?Ha competenze tecniche nella progettazione di poltrone o divani, Mengacci?Io me lo ricordavo a vagabondare per sagre di paese la domenica mattina, occupazione degnissima ed invidiabile ma che non mi sembra titolo sufficiente per poter garantire sulla validità di una poltrona che, per giunta, dev’essere pure piuttosto cara: sul sito non sono riuscito a capire quanto costi, devi chiamare un numero verde per sapere il prezzo.Ti propongono pure la finanziaria, il che avvalora l’ipotesi di un investimento di una certa importanza.Però se un’azienda ha scelto come testimonial Mengacci, a Mengacci dev’esserci arrivata dopo regolare indagine di mercato con interviste ad un campione statisticamente rilevante di potenziali acquirenti.I quali devono aver detto che si fidano, se Mengacci garantisce su un certo prodotto.E io non riesco a capire da cosa derivi questa fiducia in Mengacci e come si possa presentare una poltrona come “l’unica garantita da Mengacci”. Per carità, io non ho nulla contro Mengacci, solo non riesco a capire cosa c’entri lui con le poltrone. Ogni tanto ci si siederà sopra, ma di quello sono capace anch’io.Mentre scrivo queste righe, ho la televisione accesa su un documentario del 2014 scritto da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Si intitola Silvio Forever e racconta Berlusconi senza additivi, nel senso che non c’è una narrazione o un giornalista che ricostruisce i fatti. No, è il montaggio di vecchie interviste, di spezzoni di comizi, di servizi televisivi a lui dedicati, per bene e per male.Ad un certo punto appare una adolescente Ambra Angiolini, ai tempi di Non è la Rai. E’ l’inizio del 1994, Ambra con la voce da bambina annuncia come l’Onnipotente fosse rimasto molto colpito dal programma elettorale di Forza Italia, che qualche settimana dopo avrebbe vinto le elezioni politiche schierando gente digiuna di politica.Prepotente propaganda elettorale, affidata ad una ragazzina guidata via auricolare da Gianni Boncompagni.In fondo non bisogna essere degli esperti per dare dei consigli. Ma se voi poteste spiegarmi queste cosa di Mengacci e della poltrona da lui garantita, io ve ne sarei grato.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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