Matteo Dall'Osso alla Camera durante le dichiarazioni di voto finali sul Decreto del ''Fare''' a Roma 26/07/2013. ANSA/GIUSEPPE LAMI
La politica ha scoperto Matteo Dall’Osso e l’abbiamo conosciuto anche noi: un giovane, deputato 5 stelle, che è passato a Forza Italia. Direte: è la politica, bellezza. Sino ad un certo punto. L’Onorevole Dall’Osso è alla sua seconda legislatura e in quella precedente è sempre stato fedele alla linea 5stelle. Poi, da qualche tempo qualcosa è cambiato. Lui è affetto da sclerosi multipla e la sua lotta è sempre stata cara al movimento e lui stesso ha sempre dichiarato che i 5stelle erano la sua ultima speranza. Ma governare è diverso che stare all’opposizione. Un emendamento a favore dei disabili bocciato in manovra che Dall’Osso ha definito “un agguato”. Come ce ne sono stati tanti in politica, ai tempi delle democrazia cristiana, dei socialisti e del Partito democratico. E’ la politica, bellezza. Gli hanno teso una trappola. Lui ha affrontato la questione in commissione, ha raccontato di quello che passano i disabili ogni giorno e del perché quei fondi fossero necessari. Il parere del governo si è modificato da contrario a favorevole. Sembrava cosa fatta ed invece alle quattro del mattino il parere nel verbale della commissione è cambiato: contrario. L’emendamento non sarebbe passato e pazienza per i disabili e le storie con il cuore in mano. E’ la politica, bellezza. Dall’Osso ha chiesto il passaggio a Forza Italia dove ha trovato gente umanamente vicina. Soprattutto Mara Carfagna che secondo l’Onorevole Dall’Osso: “lotta per le donne, per i disabili, per gli ultimi, più di quanto non stiamo facendo noi”. E’ la politica, bellezza. Però passare per peggiori di quelli di Forza Italia pareva quasi impossibile. Ed invece… (ps: mi rendo conto che in questo post non si potrà dire: “e allora il Pd?”. Me ne scuso anticipatamente. E la politica, bellezza!)
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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