Quando fingere è un mestiere, a esempio un attore, la vita può complicarsi: la vita di dentro voglio dire, perché la devi comprimere dentro mille maschere di ferro in mille giorni su mille palcoscenici. Ma la vita vera, quella parallela, deve trovare sfogo. E così si è scoperto che Mario Lubino, uno dei più noti attori teatrali sardi, da tutta la vita scrive poesie che sino a ieri ha tenuto in un cassetto è che solo adesso si è deciso a pubblicare nella prestigiosa collana della casa editrice sassarese Edes “La biblioteca di Babele”, collana che riprende così le pubblicazioni dopo la morte del suo direttore editoriale Nicola Tanda. La raccolta, che verrà presentata a Sassari giovedì 27 settembre alle ore 18 al Vecchio Mulino, si intitola “Sullo stesso tuo ramo…”. E’ in sostanza il racconto di una esistenza fatto usando lo strumento letterario di un moderno intimismo che convive con i fondamenti della filosofia di Lucrezio, un rapporto pacatamente disperato ma assolutamente oggettivo con la natura, l’unico vero dio. Natura, Dolore e Amore sono i tre capitoli di questo libro che ripercorre sia drammi profondi sia storie di vita quotidiana in una cornice narrativa e formale di altissimo e maturo livello espressivo, a dimostrazione che nell’eterno contrasto tra il teatro che ambisce a essere poesia e la poesia a essere teatro, l’elemento superiore è la conoscenza profonda della supremazia della parola: una nozione che Mario Lubino dimostra di possedere nel fascino semplice, profondo e accattivante di queste poesie.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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