Non ho mai festeggiato la festa del papà e questa assenza, soprattutto negli anni dell’infanzia, mi ha probabilmente pesato. All’asilo si facevano i famosi lavoretti (ho notato che si fanno ancora oggi) ed io che il babbo non l’avevo – perché era morto quando avevo appena tre anni – quei lavoretti li regalavo a mio nonno, che non era la stessa cosa. Sono appartenuto ad una famiglia piuttosto sobria nei festeggiamenti e sono cresciuto con questa convinzione: i compleanni, gli onomastici e le ricorrenze varie appartenevano ad una condizione di vita che non è mai stata la nostra. Mia madre, per esempio, dimenticava anche il giorno di nascita mio e di mio fratello (ho sempre pensato lo facesse apposta) e solo quando qualcuno glielo ricordava affermava che “si era semplicemente scordata”, ma che era importante voler bene e ricordare i propri figli sempre e non solo una volta l’anno. Così, ritornando alla festa del papà mi trovavo sempre in imbarazzo davanti ai miei amichetti che, invece, non vedevano l’ora di portare il foglietto, il disegno, il lavoretto al proprio padre. Per me quello era, invece, il non giorno della festa del papà che diventava il surrogato della festa del nonno. Quando sono diventato padre e i miei figli sono andati all’asilo ho avuto come un ritorno alla mia infanzia. Anche loro hanno portato i lavoretti e mi hanno scritto le letterine. Per loro la festa del papà è esistita davvero. Io, di mio, continuo a pensarla come la non festa del papà anche perché, come ricorda mia mamma, bisogna ricordarsi tutti i giorni delle persone e mio padre, nel mio piccolo, continua a camminare con me. In silenzio e con incommensurabile leggerezza.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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