Avrebbe compiuto, oggi 15 settembre 2022, 103 anni. Poi, però, mi son ricordato che le leggende non hanno compleanni e limiti temporali. Camminano sopra le piume di ricordi e sorridono a ciò che sono stati e non saranno. Fausto Coppi non era un eroe e quindi, dando retta a Guccini, non poteva essere “giovane e bello”. Ma forte si. Fortissimo. Determinato. Leggendario. Io mica l’ho conosciuto. E’ morto il 2 gennaio 1960 quando avevo appena cinque mesi. Sono cresciuto con la sua assenza fisica, reale, palpabile e ho camminato, pedalato, sognato con la sua leggenda accanto. Tutti volevano essere Coppi, vincenti come Coppi, sofferenti come Coppi, decisi come Coppi. Tutti volevano un nemico come Bartali che poi, a pensarci bene, tanto nemico non dev’essere stato. Coppi era la salita, lo scatto, la fuga, il puntino lontano che appariva da solo, come Don Chisciotte contro i mulini a vento e dietro Bartali, un Sancho Panza sanguigno ma non sanguinario. Siamo cresciuti con quelle immagini in bianco e nero, tra la polvere e la bellezza, il sudore e la scaltrezza. Tutti immaginavamo una dama bianca da metterci accanto, un giorno. Un amore nascosto, vero e sincero. Un amore che, a quei tempi, era blasfemo. Coppi era la bicicletta, la pedalata, la fuga e la rincorsa, era la salita verso la cima, il passaggio della borraccia, un sorriso appena disegnato, un corpo esile e apparentemente sbagliato per la vittoria. Coppi era la rincorsa verso la felicità, era il sorpasso per la libertà. Tutti, da bambini, volevamo essere Coppi. E lo siamo stati. A modo nostro lo siamo stati. Buon compleanno Fausto. A zent’anni e zent’anni ancora. Perché le leggende non muoiono mai.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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