Bisogna avere coraggio per rappresentare l’ultimo concerto, nel silenzio assoluto degli strumenti. Un pentagramma senza note, senza accordi, senza pause. Bisogna avere coraggio per costruire un palcoscenico inusuale e per certi versi assurdo: una palestra di una scuola dove il professore di musica insegnava. Aveva 48 anni e ha deciso che i violini, i contrabbassi, le trombe e il pianoforte non dovessero più accompagnarlo dentro il percorso della sua vita terrena che in un attimo si è bloccato, consegnando il suo corpo inerte a dei ragazzini che hanno urlato e pianto e si sono disperati. E’ sempre difficile parlare di un suicidio, figuriamoci quando si tratta di un uomo stimato da tutti, professore in una scuola di Brescia, dove tutto appariva normale, tranquillo. Non è stato così e lo zainetto della sua vita sospesa non può essere aperto da nessuno. Mi ha colpito, moltissimo, il suo mestiere e la sua materia: la musica. Sono rimasto senza neppure una nota che mi accompagnasse dentro questi densi pensieri. La musica: armonia, docilità, amore, passione, forza immensa che abbina la bellezza con la sincronia. Non è bastato a quest’uomo solo sulle corde degli strumenti, non è bastato a cacciare via i mostri che si portava addosso. Quella musica che ci accompagna, quel suono che arrotonda il contorno della vita non è servito. Ha deciso, nel suo ultimo concerto, di disegnare la morte. Con clamore, con un requiem terribile, davanti a dei ragazzini che non hanno compreso il gesto. Perché la musica non rappresenta l’orrore e il professore, nella sua ultima rappresentazione, ha terribilmente steccato. Ma, forse, non lo saprà mai. Forse.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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