Altro giorno al lavoro tra il corona virus e il silenzio. Camminando in una Cagliari sempre più ammutolita ho pensato: che musica ci vorrebbe in questi giorni? Ho sempre le cuffiette e i miei oltre 7000 brani che mi accompagnano dentro il mio smartphone e pensando a questo ho provato a fare una speciale classifica di canzoni che, di questi tempi sarebbero assolutamente proibite.
Ecco un primo elenco, con la speranza che anche voi possiate costruire le vostre canzoni off-limits in tempi di “corona virus”.
Lucio Battisti “Innocenti evasioni”. Canzone davvero impossibile per questi giorni. Un incontro piacevole con un amante che non può bussare a quell’ora di sera e di una fidanzata che non potrà mai rompere le uova in quel paniere di sensazioni di leggera follia. La frase proibita: “Ma come mai, tu qui stasera?” Per favore, resta a casa.
Eduardo De Crescenzo “Ancora”. Sembrava fatta, poteva essere una possibilità ed invece, a causa di questa situazione, proprio adesso che ti voglio bene io ti perdo. E da quella sera, prima del coprifuoco, non ho fatto più l’amore senza te. Meglio: non l’ho proprio più fatto perché #restoacasa.
Roberto Vecchioni: “luci a San Siro”. Canzone davvero proibita di questi tempi. Bella e struggente, troppo milanese, troppo triste e troppo vicina alla realtà. Gli sportivi, gli amanti del calcio, non la possono assolutamnte ascoltare: “Luci a San Siro non ne accenderanno più”. Altamente sconsigliato per milanisti ed interisti.
Vasco Rossi: “una vita spericolata”: è proprio la canzone che poco c’entra di questi tempi. Non c’è posto di una vita che se ne frega o di una vita che non è mai tardi. Insomma con l’hastag #iorestoacasa è davvero difficile trovarsi come le star a bere whisky al Roxy Bar. Tempi duri ragazzi.
Lucio Dalla: “L’anno che verrà”. L’unica canzone che ha probabilmente un senso. Possiamo scrivere agli amici per distrarci un po’ e forse, visto che siamo tutti molto lontani, possiamo scriverci più forte. L’unica canzone dove era stato previsto che si usciva poco la sera, compreso quando è festa. Inoltre: si sta senza parlare per intere settimane. E’, per me, la canzone che gira benissimo su queste vie dove tutti stiamo aspettando il nuovo anno: sarà tre volte natale e festa tutto il giorno.
Speriamo.
Buonanotte abbracciatori.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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