Per chi, come me aveva sempre visto la tv in bianco e nero, la comparsa di “Odeon” tutto quanto fa spettacolo, primo reale programma a colori della Rai Tv, andato in onda sul secondo canale dal 1976 al 1978 fu, chiaramente, un avvenimento. C’era però un problema: io, a casa la televisione a colori ancora non ce l’avevo. Però trovammo una soluzione piuttosto complicata: la società Umanitaria, ad Alghero, aveva nella saletta di lettura la televisione a colori e dunque decidemmo, io e alcuni amici frequentatori della biblioteca, di darci appuntamento il martedi sera a guardare il rotocolaco televisivo creato da Brando Giordani ed Emilio Ravel, un programma assolutamente innovativo dove, per la prima volta, dentro questo spettacolo, passavano anche dei nudi “castigati”. Ricordo, per esempio, un servizio sul Moulin Rouge con seni al vento e lustrini. Per me, appena diciassettenne, erano spettacoli indimenticabili. C’era poi la sigla finale ed era, davvero la cosa più bella, che trasportava nel mondo dello spettacolo, quello gioioso e giocoso: Honky Tonk Train Blues, un boggie-voggie degli anni trenta completamente riadattato e suonato magistralmente da quel genio che è stato Keith Emerson (quello, per intenderci, che formò il favoloso gruppo Emerson, Lake e Palmer). La notizia è che Keith è scomparso all’età di 71 anni, togliendosi la vita con un colpo di pistola, nella sua villa di Santa Monica, in California. Come diceva il grande De André quando si muore si muore soli, epperò il buon Keith per me rimane quel folle pianista che batteva vorticosamente i tasti nella sigla finale di Odeon. Anche la vita, come la morte fa spettacolo.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.023 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design