Chi ha posseduto nell’arco della sua vita una Vespa, (fu brevettata dalla Piaggio il 23 aprile del 1946 ed oggi compie la bellezza di 76 anni e non li dimostra)? Io, lo dico subito, l’ho sognata per anni ma non ho avuto la fortuna di scorrazzarci perle vie di Alghero, non tanto per una questione di soldi (anche per quello, probabilmente) ma solo per il “niet” supremo di mia madre: né Vespa, né Garelli e neppure Ciao. Al massimo la biciletta. Appartengo a quella generazione che ha girato con la Graziella sognando la Vespa la quale ha questo nome divenuto iconico nel mondo perché Enrico Piaggio quando vide il primo prototipo pare abbia esclamato: “Sembra una Vespa”. La Vespa ha rappresentato il mezzo di locomozione più semplice, più veloce, più sbarazzino. Ne possedeva una mio cugino e con quel vespone 150 abbiamo navigato nei vicoli di Napoli. Era il 1978, l’anno del sequestro Moro, della morte dei due papi. Con quella vespa passavamo dal Vomero alla Loggetta, sino al mercato di Fuorigrotta ad acquistare una copia del settimanale “il male” da un edicolante simpaticissimo e contestatore: “Ma voi il bene non lo volete mai?”. La Vespa ha accompagnato molti miei amici ma è sempre stata un contorno alla mia vita trasportata direttamente dalla bicicletta Graziella alla Cinquecento. Altri mondi e altre strade. Il motociclista rivendica sempre la soddisfazione di sentire il vento come sinonimo di libertà, l’automobilista ribatte con altre sensazioni: velocità, rumore, voglia di aggredire il mondo. La Vespa ha rappresentato un bel pezzo di vita in molti di noi. E’ stata una curva maldestra, una caduto, un bacio rubato, una notte in campeggio. Girare in Vespa era come voler abbracciare il mondo. Buon compleanno iconica Vespa!
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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