La mia maestra la M di maestra minuscola ma la D di direttore maiuscola.
E la maestra maiuscola anche la M di ministro e la P di presidente.
Secondo me voleva maiuscola anche la R di re ma il re per legge non c’era più e lei la L di legge ce la faceva scrivere maiuscola.
Babbo, a casa, che era dottore in campagna ma che la grammatica la sapeva bene, mi disse che era sbagliato, ma a scuola di starmene zitto e di fare come diceva la maestra.
La mia maestra pregavamo tutti in piedi ad alta voce all’inizio della lezione. Non so più che preghiera.
Mamma, a casa, mi diceva che le preghiere che contano sono quelle che nessuno ti obbliga a dirle e che le sente solo chi le deve sentire, ma a scuola di starmene zitto e di fare come diceva la maestra.
La mia maestra una volta diedi un colpo a un bambino di un’altra classe e gli uscì un pochino di sangue dal labbro, appena una gocciolina, e lei non stette a sentire chi aveva cominciato e mi disse che babbo e mamma si dovevano vergognare di me.
Babbo e mamma, a casa, mi stettero a sentire e poi mi dissero che non si vergognavano di me, ma a scuola di starmene zitto e di fare come diceva la maestra.
La mia maestra alle 11 e mezzo mangiavamo il panino. Ma siccome non voleva che noi sporcavamo i banchi, il panino lo voleva asciutto. Senza salame, senza mortadella, senza formaggino, senza marmellata, senza burro. Tutti uguali, i panini: pane e basta.
Babbo e mamma a casa mi dicevano che la maestra aveva ragione e che i banchi non bisognava sporcarli.
Poi, da grande, ho saputo una cosa. Che il refettorio ai bambini poveri per la merendina gli dava soltanto i panini. Niente salame, niente mortadella, niente formaggino, niente marmellata, niente burro. E la maestra almeno lì, per quelle poche ore della lezione, soltanto nella sua classe, voleva che tutti ci illudevamo insieme a lei che non c’erano più panini poveri e panini ricchi.
Soltanto panini.
E ogni anno, quando anche se non ci credi si avvicina il Natale e più diventi vecchio e più torni indietro con la testa, babbo e mamma mi dicono: “Hai capito ora perché ti diciamo a scuola di startene zitto e di fare come dice la maestra?”.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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