Stavolta l’Onorevole Luigi Di Maio ha dimostrato di essere un leader attento alle parole e ai gesti. Ha, infatti, rinunciato alla visita a Corleone dopo le dichiarazioni del candidato Cinquestelle a sindaco di Corleone Maurizio Pascucci. Oltre a “bel gesto” ha anche dichiarato che è completamente sbagliato aprire il dialogo con i mafiosi. Pascucci aveva postato su Facebook una foto insieme al nipote del boss Provenzano, uno dei capi mafia più crudeli degli anni 80-90. Per Di Maio “le famiglie che meritano attenzione, dialogo e vicinanza sono quelle delle vittime di mafia, a cui i mafiosi hanno ammazzato i parenti, il padre, il figlio, il nipote. A quelle vogliamo bene e vogliamo dare una grande mano”. Il candidato a sindaco sta valutando il ritiro della candidatura e nel mentre è stato immediatamente licenziato dal senatore 5stelle Michele Giarrusso per il quale svolgeva il ruolo di assistente. Sono parole e gesti precisi, chiari e assolutamente condivisibili. Finalmente un “beau geste” di “alta politica” e Dio solo sa quanto bisogno se ne ha in questi tempi cupi e complicati. Non mi troverete da dietro la scrivania dell’opposizione a dire che è stata una furbesca messinscena, semplice opportunismo elettorale. Non mi troverete tra quelli che sbraitano “a prescindere” perché non l’ho mai fatto. Il gesto e le parole misurate di oggi mi sono piaciute. Conosco la mafia e i mafiosi, conosco i loro riti e i loro ammiccamenti. Bene ha fatto il vice Presidente del Consiglio Di Maio a stigmatizzare il comportamento di un suo candidato. Proviamo, per una volta, a sottolineare questo passaggio e non aggiungiamo altro. Con la mafia non si tratta e i tempi della mediazione e la riparazione devono ancora maturare.
Giampaolo Cassitta.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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