Il personaggio di oggi è la forma dell’Italia, quella sagoma di stivale che spesso fa da marchio al Made in Italy. Oddio, anche la posizione, perché se l’Italia avesse questa forma ma fosse attaccata alla Svezia, non sarebbe l’Italia. Diciamo che il personaggio di oggi è la situazione geografica dell’Italia, così attaccata all’Europa, così allungata verso l’Africa e, soprattutto, così impudicamente bagnata dal Mediterraneo. Il motivo lo sapete tutti: Mattarella e Gentiloni stanno facendo la voce grossa con l’Europa, e avvisano che i porti italiani potrebbero venire chiusi alle navi che trasportano migranti, se non sono italiane o inserite in operazioni umanitarie dell’Unione. La questione è maledettamente delicata, e l’Italia una serie di ragioni ce le ha pure: i flussi dall’Africa e dal Medio Oriente hanno come meta l’Europa ma hanno come punto di sbarco, prevalentemente, l’Italia. Questo presenta dei problemi di gestione notevoli, che l’Italia da tempo chiede siano affrontati e divisi in maniera equa e collegiale.
Solo una domanda mi spinge a non accontentarmi di questa descrizione dei fatti: mi chiedo se, fiutato il vento, il PD, e con esso i vertici istituzionali del paese, non abbia deciso di seguire Salvini e Grillo a caccia dei voti di chi è indeciso tra bloccare le navi e lasciarle affondare. Credo che non tarderemo a scoprirlo.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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