Mi chiama al telefono Quinto Zizi. Ha il tono avvilito del volontario di una Ong che, dopo una vita d’altruismo, scopra di essere appena passato per criminale e si trovi nell’urgenza di difendersi dalle accuse più infamanti. Quinto Zizi è il presidente della Pro Loco di Aglientu e in Gallura è una celebrità. Lui non deve rispondere del salvataggio di uomini in mare, ma è imputato per l’organizzazione della Festa del Turista, partecipato momento conviviale che nel piccolo centro del nord est allestiscono dal lontano 1972. La Festa del Turista torna domani, 11 agosto, per la sua edizione numero 45: 10 euro per un piatto di salumi e formaggi locali. Poi lo spettacolo musicale, cui parteciperà anche Cristiano De André: papà Fabrizio passava buona parte del tempo tra Tempio e Portobello di Gallura, altra frazione di Aglientu, Cristiano ha mantenuto l’attaccamento del padre a questa terra e, quando glielo chiedono, dà sempre una mano. Negli anni scorsi alla Festa del Turista sono affluite fino a duemila persone, che vedevi tutte disciplinatamente allineate in attesa del pasto. Un infinito serpentone che si sviluppava dalla piazza della chiesa sino all’anfiteatro, qualche decina di metri più in basso. Tutti felici? No, certo che no! I ristoratori, in Sardegna come in tutta Italia, contestano il fitto calendario di sagre allestite da Pro loco e associazioni varie. La gente va in piazza a piluccare pietanze tipiche per pochi euro e rinuncia al menu à la carte della trattoria, con grave danno di fatturato per chi della ristorazione ha fatto una professione. Quinto Zizi è uno che ha passato la vita a promuovere il piccolo borgo in cui vive, inventandosi ogni possibile occasione di pubblico interesse. Aglientu ha decine di chilometri di coste, spesso e anche recentemente magnificate sulle colonne del Corriere della Sera da Beppe Severgnini, che nella frazione aglientese di Rena Majore ha trascorso tutte le estati della sua infanzia, mantenendo salda l’abitudine ancora oggi. Molte spiagge, ma nessun albergo e poche strutture ricettive, cosicché la gente bisogna attirarla in paese con originali iniziative. Memorabile quella volta che Zizi venne a sapere che tra gli ammiratori di Aglientu vi era anche Pippo Baudo, il cui nome viene generalmente accostato alla Sardegna del capo di sotto. La Pro Loco di Aglientu deliberò dunque di insignire Baudo della “Tazzina d’oro”, un riconoscimento concesso a vip legati da comprovata amicizia al paese: una variante della comune cittadinanza onoraria. Presi accordi non so come – Zizi ha una capacità spaventosa di stabilire relazioni ai massimi livelli – il presidente della Pro Loco di Aglientu mosse verso Torre delle Stelle, comune di Maracalagonis, dove il più popolare presentatore della Tv italiana occupa da decenni una villa sul mare. Ben lieto della considerazione dimostratagli, Baudo venne caricato su una Fiat Croma recante sulla fiancate la scritta a caratteri cubitali “I Cesaroni”, avendola Zizi avuta in prestito da un amico produttore di Mediaset alloggiato nella frazione aglientese di Costa Paradiso. Senonché, nella risalita verso la Gallura l’ammiraglia accusò un’avaria all’aria condizionata, che cessò di funzionare. Era agosto, Baudo rischiò di sciogliersi e di salutare questo mondo dentro una camera a gas che aveva le sembianze di una berlina Fiat griffata “I Cesaroni”. Ma alla fine sopravvisse ed ebbe la sua tazzina e l’abbraccio della folla di Aglientu. Ho un po’ divagato, vogliate scusarmi, ma serviva per fare capire quanta creatività occorra per fare marketing turistico. “Noi di Festa del Turista ne facciamo una all’anno, da 45 anni. Serve a promuovere il territorio e i nostri prodotti, perché la carne e il formaggio che serviamo sono acquistati da commercianti di Aglientu. Corriamo i nostri rischi, perché cucinare per migliaia di persone e ingaggiare gli artisti significa sostenere spese importanti: e se piove e non viene nessuno? Detto tutto questo, non credo che qualcuno possa sentirsi danneggiato dalla Festa del turista. A proposito. La “Festa del turista” è un marchio depositato, chi lo copia commette un reato. Infine, voi di Sardegnablogger siete tutti invitati…”. “Grazie, Quinto, spargo la voce in redazione”. Sperando che nessun ristoratore – categoria per la quale nutro una sconfinata gratitudine – si senta offeso.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un…. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Mi ami? Fammi un riassunto. (di Giampaolo Cassitta)
Cari radical-chic guardate Sanremo e non fate finta di leggere Joyce. (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo, Italia.
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.663 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design