Ieri Giovanna Tedde, assessore con delega alla cultura e alle politiche giovanili presso il Comune di Bonorva, scrive un post di fuoco sulla sua bacheca Facebook. Parole violentissime, scagliate come pietre contro tutti i musulmani, ai quali augura la morte. Una lapidazione verbale che non esclude nemmeno le creature innocenti per eccellenza: i bambini. Una rabbia impulsiva e incontenibile che è rimbalzata di bacheca in bacheca, nonostante la quasi immediata eliminazione di post (prima) e profilo (dopo).
Qualche ora più tardi giungono le dimissioni, opportune e dovute. Si congeda dichiarando “Chiedo scusa per aver scritto parole durissime che, ripeto, non mi appartengono.”
Il sindaco, a sua volta, rincara:
“Sono convinto, come pure Giovanna mi ha personalmente confermato nella sua lettera di dimissioni, che quelle opinioni non rappresentano il punto di vista e il pensiero di Giovanna Tedde”.
Se è vero che un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza ma tre indizi fanno una prova, è opportuno cercare il terzo indizio. Indizio n.1: Giovanna Tedde = quelle parole non mi appartengono; Indizio n.2 Sindaco = parole che non rappresentano il punto di vista di Giovanna Indizio n.3 = ?
A chi appartengono le parole di Giovanna Tedde?
Aiuta anche tu Giovanna Tedde a capire chi s’è impossessato della sua tastiera e parlato tramite la sua bocca perché, come diceva Bukowski, per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena.
E se non è d’Arco, Tedde va bene ugualmente.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.023 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design