Gli annunci, le rinunce alle indennità, le rinunce alla rinuncia, Briatore, quel che ci esalta ma poi altrettanto fulmineamente si dimentica, i paradossali percorsi della politica, l’informazione intermittente: talvolta a sensazione, altre volte sensazionalmente discreta, fin quasi all’omertà.
Nel cercare una spiegazione a questa singolare vicenda del ritiro delle deleghe assessoriali, decisa alla vigilia di Natale dal sindaco di Arzachena, si tralasciano alcuni aspetti che possono apparire marginali. Uno, in particolare: le indennità di carica. Un dettaglio, finito disperso in mezzo alle dichiarazioni in politichese e alle scialbe cronache di palazzo. Eppure significativo.
Ricordatevi sempre che il contesto di cui si tratta è la Costa Smeralda, coi suoi giganteschi interessi. Da queste parti tutto fa più notizia ed ogni posta in palio è più generosa.
Come Sardegnablogger ha scritto poche ore dopo l’annuncio, il 24 dicembre il sindaco di Arzachena Alberto Ragnedda ha comunicato ad assessori e delegati che i loro incarichi dovevano intendersi sospesi, momentaneamente revocati. I nuovi assetti saranno decisi dopo le feste. Gli occhi e le attenzioni di tutti sono finiti sulla vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Maria Giagoni. Maria Giagoni è un corpo estraneo alla sua stessa maggioranza fin dalle prime battute della consigliatura e netta è sempre stata la sua contrapposizione col sindaco. Non era un mistero per nessuno che, giunti all’inevitabile rimpasto di metà mandato, la prima a perdere la poltrona sarebbe stata lei. Chi è Maria Giagoni? Maria Giagoni è una commercialista con laurea alla Bocconi, parla tre lingue, è nota per la sua dedizione al lavoro e per la maniacale pignoleria. Il che spesso si traduce in una franchezza persino brutale nei rapporti interpersonali.
Ma Maria Giagoni è anche la compagna di Paolo Azara, braccio destro di Flavio Briatore e amministratore dei suoi affari sardi: Azara controlla con maniere talora ruvide un potere enorme, il che gli causa da sempre molte antipatie. Tutto ciò si riflette inevitabilmente sulla vicesindaco: per i nemici, questo aspetto della vita privata è diventato uno strumento per screditarne l’immagine istituzionale.
In realtà, però, i contrasti con la maggioranza nascono da altri aspetti, di natura assolutamente politica. Primo, la Geseco. La Geseco è la municipalizzata che da una decina d’anni gestisce un certo numero di servizi per conto del Comune. E ricordatevi sempre che parliamo del Comune della Costa Smeralda, coi suoi milionari fatturati. Nata sotto l’amministrazione di un altro sindaco Ragnedda (Pasquale), la Geseco in pochi anni è diventata un carrozzone con personale numericamente superiore a quello dello stesso Comune. Sulla guida della società e sulla sua riduzione ad ufficio di collocamento, la Giagoni ha assunto sin dal primo momento una posizione molto critica, in netto contrasto con quello della stessa maggioranza.
Secondo punto, le indennità di carica. Gli dedicherò qualche riga in più, perché è un aspetto che mi pare molto interessante approfondire e ricordare, di poca memoria come siamo.
L’amministrazione comunale si è insediata nel giugno del 2012, due anni e mezzo fa. Il capo del Governo, in quell’estate, era Mario Monti. Le parole d’ordine erano spread (chi se lo ricorda più cos’è?) e spending review, l’austerità era una virtù e non un intralcio: bisognava risparmiare sui conti pubblici, in qualunque modo possibile. I giornaloni ci raccontavano un Mario Monti salvatore della Patria (sei mesi dopo ce lo avrebbero descritto come una specie di Attila devastatore, ma poco importa).
Cavalcando l’onda il sindaco Ragnedda, appena eletto, annunciò che l’amministrazione avrebbe interamente rinunciato alle indennità di carica, per tutto il mandato. I consiglieri si adeguarono, rinunciando ai gettoni di presenza. Notizia di cui diede conto con toni solenni La Nuova Sardegna (http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2012/07/13/news/i-consiglieri-rifiutano-l-indennita-1.5402586 e http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/01/09/news/arzachena-giunta-di-volontari-1.6323715) e che finì persino sui telegiornali nazionali, con tanto di intervista di Ragnedda su SkyTg24. Calcolatrice alla mano, il risparmio per le casse statali venne stimato in mezzo milione di euro, da destinare all’assistenza sociale.
Ma tutto si dimentica in fretta.
Un anno dopo, quei compensi che l’amministrazione aveva annunciato di voler devolvere alla causa pubblica tornarono nelle tasche degli amministratori. Proprio così: quel che era stato promesso al momento dell’insediamento venne cancellato dal contrordine della Giunta, i cui componenti ripresero a percepire regolarmente le indennità. In una dichiarazione contenuta in venti righe di articolo su La Nuova Sardegna, Ragnedda chiarì il malaugurato equivoco: quell’impegno al “volontariato” valeva soltanto per un anno.
L’unica a non adeguarsi fu la vicesindaco Maria Giagoni, che confermò per iscritto la volontà di devolvere ai Servizi sociali la sua paga mensile. Di questa solitaria presa di posizione nessuno seppe nulla fino allo scorso mese di giugno, a due anni esatti dall’insediamento dell’amministrazione Ragnedda: intervenendo a sorpresa in Consiglio comunale, la Giagoni denuncìò la scomparsa delle sue indennità, mai accreditate sui conti dei Servizi sociali e finite in non meglio identificabili pieghe del bilancio comunale. Una denuncia netta, clamorosa per toni e modi, dietro la quale si intravedeva una presa di distanze decisa dal resto della maggioranza.
Sarà pure stato un caso, ma nelle settimane seguenti le voci sul rimpasto in maggioranza avevano iniziato a farsi insistenti. E prima di Natale si sono concretizzate con l’annuncio del sindaco.
La vicesindaco, tra pochi giorni, sarà esonerata da ogni incarico di responsabilità. Paga il suo essersi distinta su svariati aspetti dal resto della compagine politica cui appartiene. Anche nel voler rinunciare al suo stipendio di assessore.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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