With the lights out it’s less dangerous/ I feel stupid and contagious/ here we are now entertain us/ a mulatto/ an albino/ a mosquito/ my libido.
Smells like teen spirit
Se lo immaginava Kurt Cobain, quando scriveva queste parole quasi insensate, che sarebbero state tra le più celebri degli anni ’90? Probabilmente no. Probabilmente non sapeva quanto sarebbe stato esplosivo l’impatto di Nevermind su generazioni di ragazzi sulla storia della musica, più consapevole, probabilmente, della precarietà della sua esistenza, interrotta all’età maledetta di 27 anni a causa di quell’irrefrenabile istinto autodistruttivo. Kurt Cobain, eroe perfetto di quei (e quelle) teenagers nominati nella canzone manifesto dell’album, adolescenti con una gran voglia di ribellione ma che in fondo erano bravi ragazzi, un po’ come lo ero io. Perfetto perché triste e urlava -come urla nel ritornello di In bloom-ma rassicurava con la sua bellezza, mica come i metallari e il loro look improponibile. Perfetto quel disco, anche in un’ottica commerciale: duro ma non troppo-trovi il casino di Territorial Pissings ma poi anche la delicatezza di Polly-e poi si poteva scoprire che dietro quella furia c’era, come spesso accade, lo zampino di qualche donna/musa. Ventiquattro anni di Nevermind e non voglio sapere chi ci sia in cima alle classifiche, oggi. Oh, questo pezzo lo uso anche per dire che Nevermind non è il mio preferito dei Nirvana, no, meglio Bleach. Ma pazienza, perché mentre scrivo c’è Something in the way-traccia finale-e non si deve, non si può aggiungere nulla, forse solo qualche lacrima.
ecco l’album Nevemind
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Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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