Gentili autorità in indirizzo in riferimento alle ultime due lettere da noi inviate via email il 29/9 e il 14/10, presenti in allegato, purtroppo dobbiamo constatare che lo sdoppiamento della classe, a cui i nostri figli avrebbero diritto trattandosi di classe in soprannumero (34 compreso un alunno con diritto certificato all’insegnante di sostegno), non è avvenuto. Tutto lascia pensare che l’Ufficio scolastico regionale non sia intenzionato a riconoscere questo diritto, lasciando alla dirigenza locale il compito di assumersi l’onere economico e amministrativo dell’intera operazione. Operazione che, a dire tutta la verità, non riguarda i bilanci dell’USR, che sono un mezzo, quanto il diritto allo studio dei nostri figli, che è un fine. Nelle ultime settimane abbiamo assistito a tentativi, da parte della scuola, per convincerci che il pasticcio creatosi fosse senza soluzioni umanamente percorribili e che fosse più ragionevole rassegnarsi e stringere i denti fino al prossimo anno scolastico. Ci è sembrato di capire che se decidessimo di fare ricorso e, come pensiamo, riuscissimo anche a vincerlo, le spese per l’assunzione degli insegnanti necessari graverebbero sulla persona della Dirigente locale. In tutto questo pasticcio, al di là delle responsabilità della Dirigente, dei suoi collaboratori e dei suoi uffici, che ci sono e che sono state ammesse, ci sembra assurdo mettere i genitori di trentaquattro ragazzi di fronte alla scelta se massacrare una Dirigente facendole fare la parte del Capro espiatorio, per vedere riconosciuto un proprio diritto, leso soprattutto dalla incoerente normativa nazionale sulla formazione degli organici delle classi con minori. Perché “incoerente”? Perché da una parte la legge dice che la scuola non può rifiutare ad un minorenne il diritto ad iscriversi e frequentare, e dall’altra le circolari impediscono ai dirigenti di accettare altre iscrizioni una volta che siano colmi gli organici riconosciuti, lasciando di fatto fuori i ritardatari e i ragazzi respinti nel frattempo da altri istituti che non hanno raggiunto i numeri sufficienti a formare nuove classi. Nel nostro caso, con una serie di errori che sono stati ammessi candidamente e con un paio di passaggi che non ci sono chiari e su cui cercheremo di fare chiarezza, la scuola ha accolto tutte le iscrizioni pervenute, trovandosi con una classe formata appunto da 34 ragazzi compreso un ragazzo con insegnante di sostegno. In queste condizioni è difficile fare lezione e solo pochi insegnanti riescono a lavorare in modo decente. Confidando nella nostra accettazione dello stato di fatto (sia detto che nessuno dei ragazzi vuole essere reindirizzato ad altra scuola in modo da abbattere i numeri), la Dirigenza ci ha proposto un piano di rafforzamento della didattica. Alla riunione di stasera, 21 ottobre, con la dirigente e alcuni dei docenti, da noi chiesta, è apparso chiaro che pochi di loro credono a questo piano. La sensazione di alcuni di noi, ma avremo modo di capire anche questo, è che alcuni insegnanti non siano interessati tanto ai destini degli alunni quanto all’attrito con la dirigenza, e che usino la situazione degli alunni (e dei loro genitori che fanno il diavolo a quattro) per togliersi qualche quintale di sassolini dalle scarpe. La riunione di stasera ci ha lasciato completamente disorientati e con la sensazione che la scuola, a tutti i livelli, e ripetiamo, a tutti i livelli, se ne stia fregando dei nostri figli. La scuola ci si è offerta, in queste settimane, col suo volto peggiore. Un continuo cozzare di interessi contrapposti e codificati all’interno di schemi corporativi: insegnanti (non tutti per fortuna), Dirigenza, staff (non tutti per fortuna), Ufficio scolastico regionale. Non sappiamo cosa fare. Non sappiamo se l’anno scolastico dei nostri figli andrà bene o no. Non sappiamo se la classe verrà sdoppiata, ma è quello che chiediamo a gran voce anche in questo momento. Non sappiamo se stiamo facendo bene o male a denunciare questo disagio in modo così plateale. Ma crediamo che da qualche parte occorra iniziare a raccontare come ci sentiamo presi in giro dal sistema scolastico nel suo insieme. Chiediamo, a chi può, di intervenire per le rispettive competenze, in modo da garantire a questi ragazzi un diritto allo studio che la Scuola in questo momento non sembra in grado di garantire.
I genitori degli alunni della I Linguistico di La Maddalena
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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