Ieri mattina sono andato al supermercato per le ultime compere prenatalizie.Mentre ero davanti al bancone dei salumi, mi sono visto transitare davanti una cassiera che trasportava un paio di buste verso il magazzino. Il salumiere, vedendone le mani impegnate, l’ha chiamata per nome e insinuante le ha chiesto:“Ma non eri invitata a pranzo?”“Perché fai la spesa?”.La cassiera gli ha risposto con tono imperioso, senza neppure fermare la sua marcia spedita verso il magazzino: “Ho detto ai miei suoceri che sarei andata da loro, a mia cognata ho promesso che avrei accettato il suo invito. Invece io e XXXXXXX ce ne resteremo a casa, ci cucineremo del buon pesce e poi faremo l’amore per tutto il pomeriggio”.E’ stato come se in quel preciso momento una bomba atomica fosse caduta sul rettangolo di supermercato davanti al banco degli affettati. Il salumiere, la sua collega, il macellaio nella postazione accanto sono improvvisamente ammutoliti, anche gli astanti che trottavano con sporte alla mano e guidando carrelli si sono spenti nel silenzio.Tutti, in quel momento, hanno pensato alla cassiera e al suo compagno che si rotolavano tra le lenzuola in una casa aromatizzata al fritto misto.Anche io ho partecipato al silenzio, poi mi è scappato da ridere e come me altri hanno sghignazzato, una volta incassato il pugno al mento.Mentre battevo le corsie, pensavo a quanto rivoluzionario e deflagrante possa essere, ancora oggi, parlare in modo così spontaneo d’amore. Amore, perché lo sfrontato annuncio della cassiera non era solo l’ammissione di un biologico bisogno di sesso. No, il suo tono trasognato era la musica di una donna innamorata e con la massima urgenza di farlo sapere al mondo.C’è un magnifico romanzo di Andrea De Carlo intitolato Treno di Panna, scritto quarant’anni fa e fatto pubblicare per ordine di Italo Calvino, nel quale a un certo punto il protagonista finisce a lavorare in un ristorante italiano di Los Angeles. Alcune pagine sono dedicate alla funzione sociologica delle porte rotanti che dividevano la sala ristorante dalle cucine.Dal lato della cucina, al di qua delle porte rotanti, i camerieri si spogliavano idealmente della loro divisa comportandosi come a casa loro; dal lato del ristorante, al di là delle porte rotanti, eccoli invece trasformarsi e assumere il contegno che ogni cliente si aspetta da chi gli debba servire del cibo.La cassiera del supermercato ha abbattuto le porte rotanti. Con la sola forza dell’amore che tutto vince.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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