Avrebbe compiuto 81 anni proprio oggi una delle più intense attrici italiane: sto parlando di Mariangela Melato per me (e per molti come me) nel pantheon delle donne più brave, più iconiche e più donne del panorama cinematografico. E non solo. E’ stata tutto Mariangela, voce da teatro, sorriso da cinema, occhi da scrittrice, sguardo da marinaio, bravura e serietà. Sapeva essere borghese e stronza (Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto) credibile (la poliziotta) supponente (Caro Michele) filo americana (aiutami a sognare) seducente nel bellissimo film “di che segno sei” e intensamente bella e travolgente nel film più bello (secondo me) girato da Mariangela Melato: Saxofone. E’ una storia minimalista, con la regia di Renato Pozzetto che nel film è Sax, un sassofonista di strada e lei, Mariangela, una terribile snob milanese. L’incontro con Sax è legato alla noia di Fiorenza/Mariangela. Si innamora perdutamente di Sax perché quello strano personaggio è l’esatto contrario della sua vita borghese. Lo seguirà, proverà a convincerlo del suo amore senza però riuscirci. Il buon Sax, in realtà, abita in un antico palazzo di Milano dove vive con la moglie, 4 figli e un maggiordomo. Dietro questo magnifico film ci sono Enzo Jannacci e Beppe Viola e le musiche, magistrali, sono del grande autore milanese. Marinagela Melato è la bellezza nascosta in tutti i sensi: l’udito amava sentire la sua voce forte e gutturale, la vista brillava davanti ai suoi grandi occhi, il tatto ne giovava delle sue mille pose, tutte credibili, il profumo era di grande bravura e la gola s’inebriava a quel gusto unico e perfetto che Mariangela emanava. Nel giorno della sua nascita (era nata a Milano con un cuore caldissimo e forte da donna del sud) mi piace pensarla tra le mie cose più care, più belle e più vere. Buon compleanno Mariangela.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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