Gli immigrati rubano il lavoro ai residenti da secoli. E da secoli queste invasioni di campo sfociano nella violenza. Leggendo “I delitti della Sardegna” di Gianmichele Lisai (Newton Compton editori, euro 9,90) e, prima ancora, “Itri 1911: i giorni del massacro”, dello storico algherese Antonio Budruni, potete trovare un nuovo riscontro a questa verità. I fatti avvengono 104 anni fa a Itri, una cittadina al confine tra Lazio e Campania, dove è stato aperto il cantiere per la costruzione della nuova ferrovia tra Roma e Napoli. La manodopera è costituita prevalentemente da immigrati sottopagati. Sono quattrocento e vivono in baracche e tuguri, in condizioni disumane. Sono in voga le teorie antropologiche razziste di Lombroso e Niceforo e quegli immigrati sono considerati esseri inferiori. La popolazione locale li tollera a fatica, poi un giorno un diverbio tra un itriano e uno di questi immigrati degenera in rissa e, nei giorni seguenti, in una vera e propria caccia allo straniero, baracca per baracca. Il numero dei morti non verrà mai definito con precisione, ma il bilancio più attendibile parla di otto vittime e sessanta feriti gravi. Il processo ai responsabili, primo tra tutti il sindaco, si rivela presto una farsa. Nessuno viene condannato e la strage viene totalmente dimenticata, rimossa dalla memoria. Prima che, nel 1986, il professor Budruni la riporti alla pubblica attenzione. Scusate, dimenticavo un dettaglio: quei quattrocento immigrati, considerati ladri di lavoro e razza inferiore, erano sardi. Sardi sfuggiti alla fame e pronti a sfidare i pregiudizi e persino la morte. Vi ricorda qualcosa?
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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