Per me, che non conoscevo Isacco, è stata sorprendente la reazione dei nostri lettori al post scritto ieri sera da Nardo Marino, per commemorare la figura di un popolarissimo componente della comunità di Olbia. Una reazione bella e commossa, quanto bello e commovente era il pezzo di Nardo. Decine di persone hanno voluto lasciare il loro ricordo, come se quel post fosse diventato una simbolica camera ardente dove poter depositare un fiore o un biglietto per augurare buon viaggio, oppure stampare un bacio sulla bara. Facciamo Sardegnablogger da tre anni e mezzo: è un impegno. Ogni giorno una parte delle nostre energie è dedicata a questo spazio comune. Energie sottratte alla famiglia, agli impegni, al far nulla, tempo magari rubato al sonno, quando il giorno dopo devi scrivere un pezzo programmato per la mattina presto e il senso del dovere che ci siamo dati ce lo impone. È un impegno bellissimo, che ci fa sentire vivi e partecipi del mondo. Però, quando la fatica diventa quasi insostenibile, anche noi ci chiediamo perché lo facciamo. Ieri sera, leggendo il post così vero e umano di Nardo, mi sono ricordato del perché lo facciamo. E più ancora me ne sono ricordato quando ho visto convergere su quel pezzo i sentimenti più autentici di un’intera comunità. Non dedicherò una parola in più a chi ha scritto, tra i commenti, che di freddo sono morti anche degli italiani e non vale la pena di spendere troppe parole per un senegalese. Mi vado convincendo che nulla si possa fare contro l’aridità di chi vorrebbe regole per calibrare il dolore, distinguendo tra vita umana e vita umana. Il ricordo di Isacco è troppo limpido, nel cuore di chi lo ha conosciuto, perché lo si possa sporcare con parole fuori posto.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design