Questo è il periodo dell’anno delle pessime recensioni per i servizi turistici della Sardegna: alberghi inadeguati, spiagge senza bagnini, ristoranti cari e con orari troppo comodi per chi lavora, troppo scomodi per i clienti. Immancabilmente, la conclusione è che noi il turismo non lo sappiamo fare, abbiamo tanto da imparare e tutti i soliti e ben noti discorsi del caso. Ieri, domenica 6 agosto, alle tre del pomeriggio, mi sono presentato con alcuni amici al piccolo ristorante Is Cubas, comune di Desulo, sulla strada che porta verso Fonni. Le tre del pomeriggio: a quell’ora, mi è capitato di essere respinto da ristoranti a Roma, Milano e in altre grandi città, perché le cucine erano – giustamente, per carità – chiuse. Is Cubas sta ai piedi del Gennargentu, a pochi chilometri dal passo Tascusì, perciò quando siamo arrivati il rifugio era gremito di escursionisti appena calati da Punta Lamarmora e dai sentieri della montagna. Ero convinto che ci avrebbero mandato via, invitandoci a tornare un’altra volta ad orari più civili. Ed invece, il titolare ci ha trovato un tavolo, ci ha fatti accomodare e con una strizzata d’occhio ci ha garantito che non ci saremmo alzati dalle nostre sedie a pancia vuota. Siamo stati investiti da una raffica di antipasti leggendari, sui quali spiccavano prosciutto e ricotta da urlo. Mentre ci leccavamo i baffi, si è materializzata sul nostro tavolo una superba forma di casu martzu, che ha preso a girare per i tavoli perché tutti ne potessero assaggiare. Nella foto a corredo di questo post, potete vedere Andrew e il figlio, turisti arrivati dal Galles, anch’essi alle prese col casu martzu. L’espressione deliziata del nostro amico britannico, a fine pasto, posso solo lasciarvela immaginare. Poi, alle quattro del pomeriggio, dalla cucina è arrivato un vassoio di culurgiones: i migliori che abbia mangiato in vita mia, che pure non vado matto per questa specialità. Zia Bastiana, capostipite della famiglia titolare di Is Cubas, vigilava sulla sala dall’alto dei suoi 98 anni, compiaciuta dal clima complice che si era creato tra i commensali. Abbiamo pagato un conto assolutamente ragionevole, ci è stato offerto il digestivo, abbiamo postato le nostre brave foto su Facebook usando il wifi del locale, i servizi igienici erano profumati e puliti, i padroni di casa efficienti e gentili. Is Cubas ha una pagina Facebook in italiano e inglese. Perché Is Cubas, un ristorante, è il Personaggio del giorno? Perché io mi sono convinto che il turismo, in Sardegna, vada bene o male come in qualunque altro posto, a seconda di chi gestisce il servizio, della voglia di lavorare che ha e della passione che ci mette nell’interpretare il ruolo. Come sempre, generalizzare porta a conclusione approssimative, se non del tutto errate. Noi sappiamo essere bravi come e più degli altri, se solo abbiamo voglia di esserlo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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