Messa così la parola chiave scelta da Salvini per la sua campagna elettorale è impegnativa, messianica e un tantino presuntuosa, almeno credo. È solo fuffa, direte voi. Non è così, le parole sono importanti e hanno un peso specifico; dire a gran voce “credo” aggiungendo frasi più o meno impegnative per un politico, significa inchiodarlo alle sue promesse. Ho immaginato, per gioco, un mio personale Credo che sottopongo a Salvini e i suoi amici, qualora avessero il tempo e la voglia di aggiungere le mie misere credenze a quelle del loro capo carismatico.Credo nelle persone, in tutte le persone, nei loro percorsi, nei loro discorsi, nelle contraddizioni. Credo nell’impegno, nella passione, nella condivisione, credo nella storia di tutti gli uomini, credo al rispetto di tutte le religioni e degli ateismi; credo in Dio padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, credo in Manitù, in Buddha, nella dea Kalì, nel walhalla, in Caino e Giuda, credo nei vangeli, nelle bibbie, nei corani, nei libri sacri di tutti i popoli conosciuti e sconosciuti, credo nella pace, nella fratellanza, nelle storie terribili di chi attraversa il mare alla ricerca di un briciolo di dignità. Credo in Odisseo, in Enea, in Achille, in Don Abbondio e Don Rodrigo; credo nelle bandiere, nel sangue gettato per quelle stoffe, credo negli inni di tutti gli stati e di tutte le patrie.
Credo nella giustizia e nell’ingiustizia, nella forza e nella debolezza, nell’amore e nel rancore, credo nella musica e nei silenzi. Credo a tutto o penso di credere a tutto. Ad una cosa non sono disposto a credere: alle parole e alle promesse elettorali di Salvini. Credo sia cosa buona e giusta. Almeno per me.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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