Ora sarà un anno e più che sto rinchiuso ai domiciliari di via Tola 2, all’Officina dei Libri, e ho imparato a riconoscere la fauna che frequenta questa traversa fra via Paoli (Pasquale ) e via Dante (Alighieri) Che abbiano messo a tagliarle e incrociarle anche via Satta S. ( no, dai, non infieriamo) , via Alghero , e via Farina, dà l’idea dell’impasto mentale dei donatori di nomi alle strade. Resta un fatto. Via Tola, Pasquale per i più esigenti, è la via degli zoppi e dei cani. Se vi venisse voglia di imparare a zoppicare in via Tola potreste trovare l’esempio che più vi aggrada. Multispecie di razza, genere, sesso e età. Ogni giorno riesco a contarne decine e decine. Sarà la vicinanza delle Poste, con la gente che rotola verso il pagamento dell’ennesima tassa, saranno le mattonelle sconnesse, che il Comune è riuscito a sostituire in meno di due mesi ( 72 metri, neanche Mennea zoppo ci sarebbe riuscito), sarà che via Tola ha la più alta percentuale di passanti zoppi del cagliaritano, e qui sfido il fratello statistico a contraddirmi. Sarà o non sarà gli zoppi vanno a impattare nelle cacche dei cani, che sono tutti molto piccoli e agguerriti, non gli zoppi, i cani. Sarà che fra i passanti di via Tola c’è una zoppa bellissima, con un tutore al ginocchio che fino a poco tempo fa le impediva di indossare gonne, solo jeans, e che oggi si è concessa un abitino nero che finalmente rendeva alla signorina il fascino che l’inverno e l’infermo e l’inferno le hanno negato per un anno. Sarà che da dietro la vetrina guardo la gente passare, e mi invento storie nella mia testa. E ogni persona è un personaggio, percorre la strada scritta di via Tola e zoppicando, o facendo scagazzare il cane contribuisce a completare il racconto. Ma sono due i personaggi della via che più mi colpiscono. Il primo, sui 70/80 anni in salita è vestito in un modo, sempre elegante, sempre abbinato, una specie di Yanez di via Tola, e al passaggio successivo indossa un altro abito, magari completamente diverso dal primo per foggia e colore. Poi ripassa una terza volta, ancora cambiato, ancora diverso, ma sempre se-Yanez nell’aspetto. La seconda è una ragazza misteriosa, nel senso che non riusciamo a capire se sia bella o no, se sia distratta o no, se pensi a qualcosa o no. Anche lei si cambia più e più volte al giorno. Sempre tutto perfetto. Se non per un immancabile piccolo particolare: ha sempre un piccolo dettaglio che stona. Una volta una macchia di caffè sulla gonna bianca, ma non bene in vista, quasi nascosta fra le pieghe, una volta l’etichetta della camicia col prezzo ancora attaccato, un’altra un cerchietto verde a tenerle i capelli, quando il vestito è di tutt’altro colore. Ecco, è questa quasi ricercata imperfezione che la rende unica e particolare. Un’elegante nonchalance dispettosa.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design