Al suono della campanella, prima di salutare e uscire dall’aula, solitamente informo i miei alunni su quale sarà l’argomento della lezione successiva. Nessuna sorpresa per loro.
Giovedì notte, invece, dopo aver letto dell’interrogazione parlamentare presentata dai 3 senatori di Forza Italia al Ministro della Difesa Pinotti e alla Ministra dell’Istruzione Fideli conseguente all’incontro organizzato dal Liceo Scientifico Lorenzo Mossa di Olbia per discutere con gli studenti la questione delle servitù militari perché secondo loro è “inconcepibile che all’interno di istituti statali vengano diffusi messaggi contro le istituzioni”, ho deciso di cambiare repentinamente la tabella di marcia.
Buongiorno ragazzi – ho detto ai miei alunni entrando in classe – se non avete nulla in contrario oggi ci spostiamo nel laboratorio di informatica e facciamo una ricerca sulle basi militari in Sardegna. Ne conoscete l’esistenza?
Alcuni alunni nelle classi terze erano abbastanza informati, sebbene piuttosto superficialmente, quelli della classe I molto meno. E avreste dovuto sentirlo il ticchettio forsennato delle loro dita sulle tastiere, avreste dovuto vederli i loro occhi avidi leccare lo schermo per fagocitare le informazioni.
– Professore’, lo sapeva che ce n’era una anche sul Limbara? – – L’aveva mai sentita lei l’operazione Trident Juncture 2015? –
E mille altre domande, alcune un po’ retoriche, si sono accavallate in quelle ore di ricerca. Ho visto bocche aperte di stupore e occhi sbarrati di sbigottimento. Alla loro curiosità e fame di sapere non ho posto alcun limite, se non il controllo serrato dei siti consultati affinché non si abbeverassero da fonti a rischio bufala.
Ho anche portato in classe un libro letto anni fa Lo sa il vento di Carlo Porcedda e Maddalena Brunetti, un testo interessante e dal sapore documentaristico ma non certo scorrevole o snello per loro. Non ho suggerito passi e non l’ho letto a voce alta. L’ho poggiato sulla cattedra dicendo:
– Se volete consultarlo, anche qui ci sono altre informazioni degne di nota. –
L’hanno preso ed esaminato a turno, sfogliato velocemente e con la lettura selettiva selezionato le informazioni utili.
– Passalo a me, ajò… sto aspettando da un quarto d’ora! – – No, c’ero prima io in fila. –
Li ho osservati compiaciuta e devo riconoscere che, sì, altre volte li avevo visti curiosi e interessati a un argomento; ma mai con tanta passione ed entusiasmo. Era frenesia di conoscenza. Era smania di sapere. Era impazienza di colmare dei vuoti che probabilmente non si capacitavano di avere. Era voglia di apprendere e comprendere, limpida e potente.
Avrei voluto registrare un video per mostrare ai senatori di Forza Italia Bruno Alicata, Emilio Floris e Maurizio Gasparri gli occhi bramosi sui quali vorrebbero mettere una benda e le bocche da imbavagliare con l’ignoranza. Poi ho pensato che, no, un dono così grande non lo meritano.
Ma l’unica cosa degna e inattaccabile con cui posso ribattere è la mia libertà d’insegnamento. Brandita come una spada e sancita dagli articoli 33 e 34 della Costituzione, di cui continuerò ad avvalermi per appagare la curiosità dei miei alunni. Perché diventino cittadini consapevoli e liberi da condizionamenti.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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