– Legge di merda! – ripetevo tra me e me avviandomi verso l’uscita, con una sigaretta in una mano e l’accendino nell’altra. Abbandonavo a malincuore il calduccio della pizzeria, del ristorante, del bar o di qualsiasi altro locale pubblico; lasciavo le belle chiacchiere degli amici e stabilivo la priorità della dipendenza. Anzi, era lei a stabilirla. Fuori trovavo altri fumatori rammaricati almeno quanto me. Ci guardavamo con rassegnazione, ci davamo una verbale pacca sulla spalla, ci compativamo un po’ e fumavamo in castigo con molta empatia. C’è voluto un po’ di tempo, ma ci siamo abituati. Mestamente. Malinconicamente. Desolatamente. Civilmente, soprattutto.
E, ricordo, era bastato qualche mese per riconoscere i vantaggi di quella legge: niente più puzza di fumo negli indumenti, nei capelli, negli ambienti e niente più danno ai non fumatori. Qualche mese ancora e l’idea di accendere una sigaretta al tavolo della pizzeria faceva inorridire gli stessi fumatori.
Ad Olbia da qualche tempo è partita la raccolta differenziata porta a porta. E’ iniziata, com’era giusto, con una sorta di svezzamento che eliminava gradualmente alcuni cassonetti in determinati quartieri e poi, via via, in tutta la città. – Maledetta raccolta differenziata! – mi ero detta all’inizio, avviandomi verso il mio terrazzino occupato da una fila di contenitori, con una lattina in una mano ed un paio di fogli nell’altra.
Abbandonavo a malincuore la comodità del bidone unico, lasciavo l’agio di aprire lo sportello del sottolavello e… puff, la mondezza spariva dalla mia vista. Stabilivo la priorità del mio comodo. Anzi, era proprio lui a stabilirlo.
Dubito riusciremo a vedere i vantaggi nell’immediato, ma sappiamo tutti che ci saranno. E credo sia sufficiente questo per invogliarci a continuare con zelo e qualche piccolo sacrificio, fino a quando le azioni diverranno automatismi. Ogni processo nuovo porta con sé dei disagi per l’utenza e qualche errore organizzativo, entrambi migliorabili col tempo.
Ma sono passati alcuni mesi e leggo ancora polemiche feroci disseminate qua e là, discussioni animose che tirano in ballo amministratori, De Vizia e tutti i santi.
Ed io che pensavo fosse quella dei fumatori una delle categorie più tignose e meno incline al cambiamento… Mi sbagliavo.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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