C’è chi dice che sia stato l’ultimo vero segretario del Partito Comunista Italiano, c’è chi dice che sia stato un uomo grigio e oscuro, lontano da quel Berlinguer dal quale ereditò la segreteria; c’è chi dice che fosse illuminista, giacobino e comunista. Alessandro Natta, nato a Oneglia il 7 gennaio del 1918 avrebbe compiuto oggi 104 anni. Fu il normalizzatore, il passaggio a nord ovest del più grande partito comunista d’occidente, fu un segretario senza colori, oscuro funzionario di partito, imbalsamato come tutti i segretari del PCUS. Forse. Probabilmente rimase schiacciato dal carisma di Enrico Berlinguer, lontano e diverso. Altra pasta, altra stoffa, diversi modi di vedere il mondo. Non poteva succedere ad un’icona e non ci riuscì. Come nessuno è mai riuscito a superare Che Guevara. Mondi lontanissimi, per dirla con Franco Battiato. Eppure vicinissimi. Uomo di cultura, antifascista convinto, comunista nell’anima. Disse no al progetto di Achille Occhetto che avrebbe traghettato il suo partito verso lidi poco conosciuti: un Pds che divenne Ds e, infine PD. Qualcosa di poco chiaro. Almeno per me. Ho amato infinitamente Enrico Berlinguer per poter corrispondere lo stesso sentimento per Natta. Rimane il rispetto di chi ha difeso, fino alla fine e con orgoglio, l’altare di un dogma forse sbagliato, forse esagerato ma che produceva passione. Ecco, guardando ad Alessandro Natta, ormai dimenticato da tutti, penso sempre alla sobrietà, alla serietà, alla convinzione che si voleva regalare qualcosa al popolo. Un sogno, un’illusione, una manciata di speranza che nessuno mette più tra le priorità politiche.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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