Demonizzare l’avversario non porta molto lontano. Qualcuno non intende modificare la vecchia regola dell‘infangate, infangate, qualcosa resterà’ e continua a picchiare sui conti mai fatti della Meloni con il fascismo, come se questo fosse il problema principale degli elettori italiani. E non lo è. Molti elettori, per svariati motivi legati ad una serie impellente di priorità che poco hanno a che fare con il rapporto tra Giorgia Meloni Mussolini, Almirante e fiamme varie, non sono assolutamente interessati a questi svariati passaggi che comportano attenzione e spirito riflessivo. Chi decide di votare a destra è pragmatico e poco incline a ragionamenti complessi, abituato a risolvere le proprie questioni e non quelle dell’universo mondo. In questi giorni, per esempio, il problema degli emigranti non tira e Salvini sembra essere in difficoltà tentando di aggrapparsi ai barconi provenienti dall’Africa; il suo grido d’allarme “arriveranno in centomila” non è assolutamente credibile a fronte di altre gatte da pelare del popolo sovrano, impegnato ad occuparsi di benzina, gas e stipendi non proprio edificanti. Giorgia Meloni cammina con passo felpato, sa toccare le corde giuste e, a differenza di Salvini, si propone come leader disposto ad indossare il vestito adatto ai salotti del potere. Che sia rimasta fascista dentro non sposta di un millimetro la sua forza dirompente e la sua possibile vittoria. La sinistra non lo ha ancora capito e continua a discutere, tra mille rivoli ideologici, sulla fondamentale importanza di tenere per Calenda o per Fratoianni. Si gioca a perdere, anche se la Meloni non ha risolto i suoi problemi con il fascismo.Diventerà Presidente (o presidentessa) del Consiglio e noi, come canta il poeta, saremo tutti davanti al fiume a trasformare l’oro in legno.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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