C’è sempre un momento speciale, quando leggo una storia che mi piace. È quello in cui, siano le pagine settanta o settecento, chiudo e mi accorgo che il segnalibro è esattamente a metà dello spessore del volume. Di solito la sensazione è un misto di contentezza, curiosità, impazienza, nostalgia, smarrimento. Un mondo sta da questa parte del segnalibro. Un altro, di cui so ancora poco ma su cui nutro certe aspettative, sta dalla parte opposta. I due mondi sono potenzialmente infiniti. Ognuno dei due è collegato, in qualche modo, a tutto ciò che esiste e a tutto ciò che può essere immaginato. Il primo in chiave di passato, di possibilità inespresse o solo non scoperte, l’altro in modalità futura, e contiene tutto ciò che ancora non è stato e forse sarà. Il segnalibro è come l’istante presente. È nel tempo ed è fuori dal tempo. È senza dimensione ma è tutto ciò che siamo, finché siamo. Borges, da qualche parte, ma non ricordo dove, parlava dell’istante presente come di ciò che eternamente è il centro del tempo, avendo un passato infinito da una parte e un futuro senza fine dall’altra. Minchia, e pensare che è lo scontrino del fruttivendolo e che stavo per buttarlo.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
28 maggio 1974: storia di una strage. (di Giampaolo Cassitta)
Don Puglisi e la mafia. (di Giampaolo Cassitta)
Temo le balle più dei cannoni (di Cosimo Filigheddu)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Elisa o il duo Mamhood &Blanco? (di Giampaolo Cassitta)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Morto per un infarto Gianni Olandi, storico corrispondente da Alghero della Nuova Sardegna (di Gibi Puggioni)
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