Questo slogan l’ho proposto già molti anni fa, ma non ha avuto molto successo.
E infatti non è cambiato nulla nella situazione linguistica della Sardegna: il sardo è sempre meno conosciuto dai giovani e l’italiano che si parla in Sardegna continua a essere italiano per modo dire, pro manera de narrer.
Eppure sarebbe solamente sensato introdurre il sardo nelle scuole confrontandolo e contrastandolo con l’italiano regionale e con quello standard.
Ma per proporre una cosa del genere occorrerebbe avere una visione del problema lingua in Sardegna e un progetto politico.
Bisognerebbe riuscire a vedere la questione linguistica come uno dei problemi centrali della Sardegna: la lingua come base dell’identità e l’identità come collante della società sarda, oggi spappolata.
Bisognerebbe riuscire a vedere il rapporto tra situazione linguistica e dispersione scolastica.
La dispersione scolastica è una vera e propria bomba a tempo: cosa faranno questi post-ragazzi senza arte né parte, senza titolo di studio, quando non ci saranno più le pensioni dei genitori e non potranno nemmeno emigrare.
Eppure, quel burlone di Pigliaru aveva posto la questione della dispersione in cima al suo programma elettorale.
Ma Pigliaru è un burlone, come Firino.
Firino che ogni tanto lancia un roboante proclama, seguito da un inesorabile nulla.
Burloni.
Burlette.
Strateghi del nulla assoluto.
Vedremo se poi quei 900.000 euro per l’introduzione del sardo nella scuola verranno davvero stanziati.
E vedremo come verranno spesi.
Ma rispetto a questo possiamo già trarre le nostre conclusioni: non hanno la più pallida idea di cosa fare.
Non ne sanno, di lingua, e non ne vogliono sapere.
Ignoranza militante, la loro.
Fieri di non conoscere il sardo e di non sapere cosa farne.
Borghesia sardignola, senza identità e senza anima: il degno risultato della desertificazione linguistica e culturale della Sardegna.
Questo è il nostro presente, ma il futuro sarà ancora peggio.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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