Avevo vent’anni, e dopo un lungo viaggio in Europa, iniziato a Barcellona, proseguito in treno verso Ginevra, Berlino, Amsterdam, arrivo a Duffel, in Belgio. Dove mi ricongiungo col mio amico di sempre, Walter. Duffel, per intenderci, è dove fanno i biscotti Duff, e anche i Tuc. Ma lui no, lavorava per la Marbre d’or, una ditta che produceva e esportava tavoli e supporti in marmo. Resto da lui parecchi giorni, e andiamo in giro per fiere di arredamenti, montiamo stand, scarichiamo e ricarichiamo tavoli in marmo pesantissimi. Il camion lo guidava un’olandese perennemente incazzato coi tedeschi, che durante la II guerra mondiale gli avevano sterminato la famiglia, e che a ogni viaggio, prima di entrare in territorio tedesco ci diceva sempre: “Se avete erba o hascisc buttatela, non voglio finire nei campi di sterminio come i miei”. Ho visto Utrecht , Anversa , e dopo ogni fiera si tornava in Belgio. Solo che mentre Walter e l’autista andavano a riportare il camion in ditta, e Walter andava a recuperare il maggiolone per le nostre scorribande notturne, mi parcheggiavano in un bar sulla strada. Era pieno di vecchiette che bevevano il tè, e camionisti che bevevano birra belga, sì, quella buona. Unico inconveniente: dalla mia prima visita, saputo che ero italiano, a grande richiesta delle vecchiette il gestore metteva sù la musica di ErosRamazzotti. Credo di non aver pregato tanto come in quei giorni. Credo di non aver mai confidato così tanto nell’efficienza dei motori wolkswagen. Pregavo che il maggiolone di Walter arrivasse il più presto possibile al bar per strapparmi dalle orecchie il rumore di Eros Ramazzotti. Ecco. L’ho detto.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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