Sulla rocca di Gibilterra il 20 marzo 1969 si sposarono John Lennon e Yoko Ono. Fu un’unione felice interrotta solo dalla morte prematura e terribile del cantante dei Beatles e fu un’unione solida, vera.Avendo letto del quasi matrimonio tra Silvio Berlusconi e Marta Fascina ho subito pensato che occorre comunque essere piccoli geni per costruire eventi inesistenti e “quasi veri”. Come non ritornare alla bellissima locuzione “a mia insaputa” che fa il paio con questo “quasi” tipicamente italiano per fantasia e spregiudicatezza. Proviamo ad immaginare il mondo di quasi, utile per salvarci da situazione a volte incresciose: la mia amante è quasi in cinta, il mio stipendio è quasi il doppio del tuo, ho quasi raggiunto la meta, sono quasi sobrio ma anche sono quasi ubriaco. E ancora: che ne dite di una quasi cena? O di una quasi passeggiata? Posso darti un quasi bacio (chissà che ne esce) o stringerti quasi la mano? Posso fare quasi la guerra o quasi la pace. Ho voglia di cambiare tutto che quasi quasi lo faccio. Siamo – e su questo ha ragione Berlusconi – il popolo del quasi o del diminutivo: un attimino, momentino, pochettino, caffettino, bacino, carino, piccolino, cucciolino. E’ molto difficile per alcuni passare dal caffettino al caffè e dal bacino al bacio. Al massimo si arriva al baciotto. Insomma: bene ha fatto Silvio Berlusconi a festeggiare il suo quasi matrimonio: per quello vero c’è sempre tempo. D’altronde lui deve arrivare a 120 anni.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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