A pensar male si commette peccato …
Paolo Maninchedda, nel suo blog, oggi ha motivo di vantarsi: “Oggi L’Unione Sarda on line, che vale molto di più dell’Unione Sarda cartacea perché incrementa gli accessi giornalmente tanto quanto il cartaceo perde i lettori, mette come prima notizia il grande risultato di Pigliaru sulle Entrate: per la prima volta lo Stato inizia a pagare il suo debito pregresso con un anticipo di 300 milioni (su circa 900 che ce ne deve). 300 in una botta sola, non 25 milioni all’anno per 20 anni come ottenne per il pregresso la Giunta Soru. 300 subito, in cassa.” (http://www.sardegnaeliberta.it/linfomazione-in-sardegna-il-trattamento-ma-e-il-trattamento-pagina-7/)
Paolo continua lamentandosi del trattamento dell’Unione e allora per correttezza aggiungo il link: http://www.unionesarda.it/articolo/politica_italiana/2015/01/16/entrate_lo_stato_paga_la_prima_rata_300_mln_ma_l_anci_rilancia_la-1-403925.html
Quello che mi colpisce, della notizia riportata orgogliosamente da Maninchedda, è l’importo e la tempestività del rimborso.
Lampu, Paolo ha ragione: una cosa inaudita!
Lo stato italiano–notoriamente, unu malu pagadore–si rivela improvvisamente generoso e tempestivo.
E Paolo orgogliosamente infierisce sulla tigre si Sanluri: il micino di Sassari sarebbe riuscito dove Soru ha fallito.
Il messaggio è questo e Maninchedda sottolinea giustamente la straordinarietà dell’evento.
E allora, scusate la mia diffidenza, io mi chiedo subito: cosa è successo di così importante da far cambiare così radicalmente il comportamento dei magliari italiani?
Insomma Paolo: ma questi non erano i tuoi famosi “cialtroni”?
Ma–anche io ho un ma per Maninchedda–sono passati solo nove giorni dall’accordo di Pigliaru con il sottosegretario alle bombe–era l’8 gennaio–accordo in cui Pigliaru ha rinunciato a tutte le richieste precedenti sulle servitù militari.
Perché, giratela come volete, questo è quello che è successo.
Nella lettera ufficiale firmata da Pigliaru e Rossi non si parla più di chiusura di Capo Frasca e di Teulada, ma di “riduzione dell’estensione dei poligoni, del demanio militare e delle aree soggette a servitù militari e le connesse occupazioni temporanee.”
Sarò io maligno–e a pensar male si commette peccato–ma quei 300 milioni mi sa che non li ha portati la Befana con due giorni di ritardo.
Insomma: sono 300 milioni–oltretutto nostri–o 30 denari?
Giratela come volete, ma io lo stato magliaro, che improvvisamente si trasforma in una benefica Befana, ho difficoltà a immaginarmelo.
Come ho difficoltà a credere che il micino di Sassari si sia improvvisamente trasformato in una tigre.
Credo che sulle servitù militari ne vedremo ancora delle belle.
Cioè, che non ci faranno vedere più niente.
Mi sembra una storia di servitù: al singolare e al plurale.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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