Ballano, ridono, scherzano, si guardano intensamente, si coccolano e si baciano senza sosta: sono due veri lumaconi.
Sono belli e questo non guasta.
Hanno sdoganato le effusioni pubbliche tra adulti (che non se ne poteva più di questa storia come se si potesse e dovesse pomiciare solo da ragazzini). Può essere che son fiiiurbi, molto fiiiurbi e che gli addetti stampa della Casa Bianca sono delle iene bravissime. Ma più che recitare come e meglio di due premi Oscar, l’impressione è che Mr and Mrs Obama siano distributori automatici di ormoni potenziati.
I responsabili della comunicazione hanno trovato nella scienza gli ingredienti giusti sul quale costruire la conquista della Stanza Ovale. Per spiegare meglio il perché del loro appeal e del consenso che riescono ad ottenere, si può far ricorso alla chimica biologica con due ricerche sull’anima gemella.
La prima, riportata sull’Huffington Post e pubblicata sull’American Journal of Political Science, afferma che tendiamo ad essere attratti da persone che hanno idee politiche simile alle nostre. All’inizio non essendo possibile determinare le idee politiche del partner, si sceglie in base all’affinità olfattiva.
E sin qui niente di nuovo sul fronte sentimentale.
La novità dell’esperimento sta nel constatare che la politica “puzza”.
Letteralmente. Ad attirarci è l’odore delle idee del partner.
Secondo la ricerca, – inconsciamente si trova molto più attraente l’odore di chi condivide le stesse idee -, come spiega la dottoressa Rose McDermott della Brown University, autrice dello studio.
L’esperimento ha coinvolto 146 persone tra i 18 e i 40 anni: ben ben lavati con shampoo e sapone senza profumo, hanno tenuto per un’intera giornata una garza sotto le ascelle. No drink, no drugs, no smoke, no sex, nothing per 24 ore. Allo scadere del giorno i ricercatori hanno raccolto le garze, imbevute dell’odore dei partecipanti, le hanno congelate per una settimana e poi fatte annusare ad altri volontari.
Ad ognuno di loro è stato chiesto di indicare la sua propensione politica e senza sapere un accidente del proprietario dell’odore che annusavano, la stragrande maggioranza ha trovato piacevole il “profumo” di qualcuno con idee politiche analoghe e disgustoso l’odore di quelli con fede politica differente.
Viene da pensare che gli odori di Barak e Michelle contengano una quantità esagerata di feromoni compatibili.
Il primo mattoncino verso la Storia, già lo avevano messo grazie a questa fortunata alchimia olfattiva.
La seconda ricerca, di cui fece cenno qualche tempo fa Repubblica Scienze, è quella dell’Università Bar-Ilan di Tel Aviv. Il gruppo di studiosi israeliani sulla rivista Psychoneuroendocrinology, afferma che a determinare la durata e la felicità di un rapporto è la quantità prodotta dall’organismo di ossitocina – o più comunemente l’ormone dell’amore –. È collegata all’autostima e al buon umore e cresce durante il parto, quando si coccola un neonato, nel momento in cui la mamma allatta il figlio, accarezzando gatti e/o cani (vedi pet-therapy), nelle effusioni fra gli innamorati e ça va sans dire, durante l’orgasmo. L’University of Maryland School of Medicine, aveva stabilito che l’ossitocina riduce lo stress, aumenta la fiducia e l’empatia con il prossimo e aiuta a socializzare.
Tornando alla ricerca dell’Università Bar-Ilan, i ricercatori hanno stabilito “che più due persone si scambiano effusioni, si dimostrano amore e affetto in modo reciproco, più si crea affetto e il legame si rafforza”. E anche in questo studio, sembrerebbe che la coppia capitanata dalla First lady (perché bisogna dirlo: Michelle sta a Barak come la Stella Polare all’orientamento) se la cavano alla grande comportandosi da eterni fidanzatini. A questa coppia di lumaconi sempre in vena di tastamenti, altro non resta che fare periodici esami del sangue per verificare i livelli di ossitocina necessari a tenere a bada il mondo. Un esame del sangue potrebbe rivelarsi più efficace dei sondaggi.
Giornalista, editorialista, opinionista, turista, altrimenti non si spiega come possa collaborare da sempre con gruppi editoriali, festival letterari, teatri, istituzioni. A tempo perso ha imparato a fare l’ufficio stampa, la blogger, l’insegnante, la PR, l’organizzatrice, il mestolo di una grande pignatta in cui sobbollono tendenze di comunicazione, arte, moda, politica e antipolitica. Questa scrive, forse bene ma non di tutto, ed entra a far parte della redazione di SARDEGNAblogger perché se la sa tirare.
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