Il portiere dalla sua guardiola sorvegliava l’androne di quel palazzo da oltre 35 anni. Ancora un anno e sarebbe andato in pensione. Durante il suo lavoro era diventato il depositario, oltre delle chiavi, anche dei segreti inconfessabili di almeno la metà degli inquilini. Sapeva sempre cosa dire, lui. E soprattutto sapeva quando dirlo.
Quando il playboy dell’attico gli chiese aiuto per creare un’occasione di incontro con la casalinga del primo piano, il portiere non ebbe dubbi: simulare un blackout. Appena si fossero trovati insieme, e soli, nell’ascensore lui avrebbe tolto l’energia elettrica all’intero palazzo. E si fottessero tutte le famigliole armate di asciugacapelli, stufette elettriche e microonde. L’amore era più importante, à la guerre comme à la guerre.
Accadde esattamente tre giorni dopo, una domenica mattina. Ma il palyboy, chiuso in ascensore con lei, non immaginava che la casalinga doveva assolutamente comprare una padella Stonwell alla televendita delle 11.00. Lui la guardava carezzevole, lei sbirciava continuamente l’orologio. Non era claustrofobica, no, era spazientita semmai.
Dopo numerosi assalti in punta di piedi, lui sconsolato e consapevole che lei con l’idea della pentola non avrebbe mai mollato gli ormeggi per approdare tra le sue braccia, tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans ed entrò nel sito della Stonwell. Guardarono insieme le pentole ed anche alcuni coperchi.
Ma più lei si accostava al display più sentiva l’odore del dopobarba. Quelle labbra così vicine, e incorniciate dalla barbetta incolta, sembravano più carnose del solito. Pian piano le pentole persero importanza.
Gli si addossava per cercare un contatto furtivo con quel bicipite che a stento restava dentro la manica della camicia. Lui non la degnò di uno sguardo e non si accorse della camicetta di lei poggiata sul suo braccio. Quelle pentole erano formidabili, rivestite di pietra lavica che tratteneva e sigillava il sapore dei cibi.
La casalinga tirò fuori il suo asso dalla manica, le coup de théâtre della seduzione: con aria svagata sollevo la gonna di qualche centimetro, afferrò con due dita un lembo del collant e lo tirò verso l’alto. Lui, grato a quell’attimo di distrazione, approfittò per mandare un sms al portiere: ” Per favore, può far ripartire l’ascensore? Alle 11.00 c’è una televendita e devo assolutamente acquistare una padella dove finalmente le uova fritte non si attaccano al fondo!”
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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