Fioccano, su Facebook, schermate che documentano tentativi di prenotazione online di biglietti navali per la Sardegna. Le cifre sono astronomiche, spesso insostenibili, tali da scartare l’Isola, per chi avesse preso in considerazione la possibilità di farne la propria meta delle vacanze. La questione tariffe navali è stata, per qualche estate, uno dei temi più battuti dalle cronache, specie quando la giunta regionale di Cappellacci tentò il maldestro esperimento della Flotta sarda. Oggi se ne parla con toni meno apocalittici, benché sul diritto a potersi spostare da e per la Sardegna a costi ragionevoli la politica sarda abbia subito la sconfitta più umiliante degli ultimi anni. Soverchiata dallo Stato, quando non del tutto ignorata, come avvenne quattro anni fa per la privatizzazione di Tirrenia. Nei giorni scorsi, l’assessore regionale Paolo Maninchedda ha fatto presente che l’armatore (ed editore) Vincenzo Onorato sta per diventare proprietario unico di Tirrenia, grazie all’appoggio di Unicredit. Onorato sarà l’unico padrone dei trasporti marittimi da e per la Sardegna, potrà dettare costi e condizioni dei nostri spostamenti in nave. La nostra politica non è stata in grado di respingere il monopolio sul diritto alla mobilità, non è stata in grado di capire che un servizio così essenziale non può essere lasciato alla deriva del libero mercato. Il parlamentare di Forza Italia Settimo Nizzi, ex sindaco di Olbia, mesi fa dichiarò che non vedeva nessun problema nel fatto che Onorato diventasse il solitario signore dei mari sardi. È il mercato, bellezza! La sconfitta non sta nell’aver perso, la sconfitta sta nel non avere capito. E peggio mi sento.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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