Il mio ragazzo è un co… co. co.
Ma non è stato sempre un co… co. co.
L’ho conosciuto sottoforma di “contratto di apprendistato”, forma atipica n.16, quando lavorava per una fabbrica su al Nord.
Poi è tornato per stare con me ed è diventato un “dipendente a tempo indeterminato” e quasi quasi abbiamo pensato di sposarci, perché tanto i miei e i suoi sono quattro vivi “dipendenti a tempo indeterminato”e per il mutuo si sarebbe stati a posto.
Però non è andata così ed eccolo diventare forma “a chiamata con obbligo di risposta”;
poi, “ a chiamata senza obbligo di risposta”;
poi obbligato di nuovo a risposta, ma “a tempo determinato”.
Inevitabile, ora è diventato proprio un co… co. co.
Io, però, non sono messa meglio.
A natale non ci vedremo nemmeno perché quel giorno io sarò la forma atipica numero 23, in un albergo: “lavoro a chiamata per particolari periodi dell’anno”, anche se per tre mesi di questo ero un “contratto a termine per attività stagionali” e per altri cinque sono stata la 31, ossia,
“lavoratrice occasionale di lavoro autonomo senza partita IVA”, che suona un po’ come quegli annunci zozzi di certi giornali, ma di zozzo non c’è nulla, a parte le 12 ore che mi fanno fare.
E quando torno a casa trovo quel co … co. co. intento a spedire le sue biografie a non si sa chi, con l’aria speranzosa e romantica di chi lancia gli aeroplanini di carta dalla finestra.
Io mi butto sul divano a mangiare gli avanzi, con un occhio all’orologio appeso alla parete e l’altro all’orologio biologico, che non puoi mica pensare ad un figlio con uno co… co. co. a fianco.
E siccome un po’ di diritto del lavoro per capirci qualcosa, me lo sono letto, mi viene in mente la forma numero 46, che ancora non ho sperimentato:
“ Forme di lavoro che non determinano rapporto”.
Non so che cavolo di contratto sia, ma che si tratti di un qualcosa che non porta a nulla, quello, io e il mio ragazzo, lo sappiamo troppo bene.
P.S.
Ogni riferimento a persone è puramente casuale, infatti un fidanzato non ce l’ho proprio, né co … co. co., né altro.
Per i contratti atipici ringrazio il ministro Treu e Marco Biagi, che sono certa perdonerebbero la mia moderatissima fantasia che non ha potuto onorare tutte le 46 forme atipiche esistenti.
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