Il personaggio di oggi è Elisa Isoardi, la fidanzata di Matteo Salvini. È stata paparazzata dal giornale scandalistico “Chi”, in compagnia di un uomo che non era Salvini.
La Isoardi è stata pedinata –ammesso che quella delle foto sia proprio lei, ma parrebbe di sì- con lo scopo di colpire Salvini. Il leder della Lega infatti si propone da tempo come riferimento per un centrodestra alternativo all’attuale maggioranza politica renziana, laddove Berlusconi e Brunetta lavorano per una coalizione che sia in grado di ripetere lo schema dell’attuale Parlamento, nel caso in cui la legge elettorale e il successo degli “odiati” Cinquestelle dovessero riportarci indietro al 2013, allo stallo che produsse le dirette streaming di Bersani, il Governo Letta e poi Renzi.
La Isoardi, dunque, è stata usata in chiave di fedifraga, attribuendo contemporaneamente a Salvini il ruolo di cornuto.
Questo dovrebbe servire a fiaccare l’immagine del leader del Carroccio, dando fiato ai contendenti.
Dopo il metodo Boffo, dopo il caso Marrazzo, dopo le calze celesti del giudice Mesiano, i giornali di Berlusconi ci regalano un altro episodio di squadrismo gossipparo: il caso Isoardi. La cosa che un po’ mi colpisce e forse non deve, è il fatto che anche Repubblica si sia accodata allo sguazzamento. Tradotto, potrebbe voler dire che Renzi sta al gioco. Certo, sempre ammesso che Renzi sia in grado di influire sulla linea del giornale e che abbia un qualche interesse a vedere Berlusconi spuntarla sulla Lega.
Inutile dire che da oggi Salvini e la Isoardi mi stanno molto più simpatici e riesco a vederli come una donna e un uomo, dimenticandomi del modo cartonato di percepirli come una presentatrice e il Segretario della da me detestata Lega Nord. Niente cartonato, niente gossip, niente politica da pochi soldi. Entrambi, oggi, mi sembrano due persone.
Berlusconi invece mi sembra sempre Berlusconi, l’Italia mi sembra l’Italia e -purtroppo per me lo devo ammettere- Renzi mi sembra sempre più uguale a Renzi.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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