IL MEGLIO DI NOI
Una, tra le storie che ho letto oggi in qualche modo legate agli effetti sulla nostra vita di Franco Battiato.L’ha scritta un’infermiera che ha lavorato in un ospedale psichiatrico e racconta di un paziente che, sull’orlo del suicidio, si leva il cappio dal collo e torna alla vita perché proprio nel momento del gesto estremo sente, da una radio in lontananza, una canzone del Maestro e ne coglie sfumature sul senso dell’esistenza che fino a quel momento gli erano sfuggite: valeva la pena continuare, anche solo per riascoltare quelle note e quelle parole una volta di più.
Provo, in genere, un senso di fastidio e molto scetticismo per la celebrazione dei morti attraverso i miracoli a loro attribuiti.Ma io questo miracolo di Franco Battiato non stento a crederlo.Non foss’altro perché tante volte ha indicato anche a me una sublime spiritualità che ci sollevava oltre la noia e la stanchezza di tante giornate grigie e monotone.Battiato mi ha salvato la vita tante volte, ogni volta che mi ha permesso di vedere oltre la cieca oggettività del visibile.Ogni volta che ci ha dotato dell’Inneres Auge, l’occhio interiore.Ogni volta che, scendendo da quella casa di collina, vedeva il mondo dal punto di vista di una lucertola, infinitamente diversa e uguale a lui.Franco Battiato è stato e sempre sarà il meglio di me, di tanti noi.Il suo miracolo si ripete ogni giorno. Basta una radio in lontananza, come l’eco di un cinema all’aperto su una spiaggia solitaria.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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