Si dice che siano stati scoperti a fare l’amore in un bagno pubblico. Si dice che fossero marito e moglie. Si dice che fossero avvocati. Si dà il caso che il bagno fosse quello del Tribunale di Milano, in particolare quello del quarto piano ammezzato, in particolare quello riservato alla Procura. Si dice che un magistrato, sentendo rumori insoliti provenire da dietro una porta chiusa, abbia chiamato un Carabiniere. Si dice che il Carabiniere sia accorso e, al pari del magistrato, abbia visto guardando nella fessura sotto la porta due scarpe di foggia femminile e due da abito maschile. Si dice che i due abbiano dovuto interrompere il loro gioco. Non si sa se il Carabiniere abbia fatto rapporto, dopo averlo interrotto.
Il personaggio di oggi è il magistrato che ha chiamato il Carabiniere.
Io non lo so se tutto questo sia vero, se sia successo esattamente come lo abbiamo letto nel giornale, se nello specifico caso (perché i fatti andrebbero sempre conosciuti bene, prima di giudicare) il magistrato avesse ragione. Io non so cosa dice la legge e quale codice se ne occupa e a quale articolo.
Ma so che se a me capitasse di entrare in un bagno e sentire dolcissimi lamenti sfuggire da dietro una porta, se mi rendessi conto che con la mia presenza ho spento quei lamenti, se non fosse che magari me la sto facendo addosso, sicuramente, con un po’ di invidia, cercherei di uscire dal bagno in punta di piedi, o farei l’indifferente per far credere che non mi sono accorto di nulla, o farei finta di andarmene ma resterei lì almeno dieci secondi o quindici per esser sicuro che quei lamenti riprendono e poi me ne andrei più leggero (e anche un po’ arretto), insomma, cercherei di non abbruttire una delle rarissime cose belle che possano mai succedere dentro un Tribunale.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design