L’altro giorno mi è successa una cosa talmente strana che ve la voglio raccontare. O meglio più cose, o meglio…
Insomma, partiamo dall’inizio… l’inizio è stato il funerale dei nostri sogni, quelli degli insegnanti, rappresentato dall’approvazione alla Camera del decreto sulla scuola, passato senza il tacito consenso degli stessi destinatari della legge… Niente di strano, direte voi, e infatti mando giù anche questa e mi torna subito quel dolore al braccio sinistro che era sparito da tempo. Morale, prendo un giorno di malattia, e mi dirigo dal medico.
Sotto il braccio ho un libro di John Fante che non leggevo da anni. Si chiama “Chiedi alla polvere”… io quel libro ricordavo che era bello ma la trama proprio me l’ero scordata… forse perché la trama quel libro non ce l’ha, però è bello perché parla di un ragazzo che vuole diventare uno scrittore e poi vuole andare con una donna ma non ci riesce, perché è un cattolico di quelli ossessionati dalla religione, tanto che la religione non gli permette di fare sesso con una donna… insomma, sono nello studio del medico e leggo, quando il protagonista si ricorda che ha un appuntamento, e allora esce dalla stanza della donna e allora anch’io mi ricordo che devo uscire perché ho un appuntamento a pranzo con due amici che non vedo da quarant’anni. Così mi precipito, senza essere nemmeno entrato dal medico, e incontro questi due cari amici che non vedo da quarant’anni, che mi fanno una gran festa e beviamo tanta birra, ricordando i vecchi tempi, e io gli regalo due copie del mio libro, e così scoprono che sono diventato uno scrittore, o così almeno dicono loro… poi, mi raccontano di mio padre e di quanto fosse avanti, a tal punto da raccontare al prete di aver visto un angelo al semaforo, ma che quell’angelo aveva due gambe bellissime e talmente lunghe che il suo vestito volava, e che per per lui non c’era niente di male perché quell’angelo era arte e quell’arte felicità.
Il fatto è che il prete non l’aveva presa tanto bene, e allora io rido e li saluto e scopro che il braccio non mi fa più male e penso: perché? e capisco che forse sono le birre o forse l’amore, il ricordo, John Fante o l’amicizia…
Così alla fine decido che domani, a scuola, parlerò di sogni, anche se ormai sono passati di moda…
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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