In Italia il singolo più venduto nel 1974 fu “E tu” di Claudio Baglioni e nel 1975 “Sabato pomeriggio“, sempre di Baglioni, con nel lato B forse una delle canzoni più belle del cantautore romano: “Poster“. In questi giorni Baglioni è in tournée nei teatri in Sardegna (27 a Sassari, 28 a Nuoro e il 30 a Cagliari). Ho partecipato alla sua performance a Sassari e alla fine delle oltre tre ore di spettacolo le ha cantate quasi tutte. Non si è risparmiato in parole e musica (e che musica: tre pianoforti sul palco e la sua voce) E’ passato da “Acqua dalla luna” (uno dei migliori testi scritti da Baglioni) ad “acqua nell’acqua“; da “tutto in un abbraccio” a “dieci dita” e poi “mal d’amore“, “uomo di varie età“, “dodici note” sino ad un crescendo struggente e liberatorio: “con tutto l’amore che posso” (la mia canzone) a “io me ne andrei”, “poster”, ” e adesso la pubblicità” “solo”, “avrai”, “quante volte”, “e tu come stai”, “questo piccolo grande amore” per concludere oltre mezzanotte con “strada facendo”. Quasi troppo a dire il vero. Il pubblico (oltre mille persone) è stato rapito da quel racconto che cesellava ricordi, battute, dolcezze, passaggi di vita a dimostrare che “Agonia”, come veniva chiamato all’inizio della sua carriera, è diventato bravo, sciolto nelle presentazioni, ha i giusti tempi televisivi e teatrali. Ha saputo camminare tra il palco e la giocosità delle canzoni trattando argomenti minimali ma mai banali. Ha fatto cantare l’intera platea, ha smussato, colorato, ammiccato, sorriso e fatto innamorare tutti con la sua immensa voce tra acuti e fraseggi degni delle montagne russe. E’ un divo Claudio Baglioni e ha la consapevolezza di esserlo: si gigioneggia perché se lo può permettere. Ha scritto oltre 300 canzoni e quasi tutte hanno un ricordo in ognuno di noi. Pensatela come volete ma cantare in coro “io me ne andrei, lo faccio sai, vedrai vedrai” valeva, davvero, il prezzo del biglietto.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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