Immaginatevi una star, una stella del cinema, una che ha vinto l’oscar come miglior attrice protagonista nel film “La ragazza di campagna” del 1955. Immaginatevi le fotografie, le attenzioni, le interviste ad una che l’American Film Institute ha inserito al tredicesimo posto tra le più grandi della storia del cinema, dopo le per eccellenza Katharine Hepburn, Bette Davis e Audrey Hepburn; lei era una che non aveva nessuna necessità di chiedere nulla al destino. Perché non si sa mai. Ed invece il destino scelse per lei il principe azzurro e d’incanto questa ragazza di origine irlandese, da Grace Kelly divenne la principessa di Monaco. Passò da Gary Cooper a Ranieri III di Monaco. Abbandonò il cinema, si trasferì a Montecarlo dove nacquero Carolina, Alberto e Stefania e nacque, grazie a Grace, la mondanità e la bellezza del più piccolo principato del mondo, noto per molti soldi che girano intorno e per il mitico gran premio di Formula uno che continua a disputarsi in un incredibile circuito cittadino. Dal cinema al paradiso, tutto pareva bello, perfetto. Neppure perfettibile. Perché la fortuna, apparentemente, abbraccia sempre chi ha meno bisogno. Forse. Ma con il destino è tutta un’altra storia. Così, il 13 settembre 1982, Grace, la principessa, doveva recarsi ad una festa a Parigi e decise di mettersi alla guida della Rover 3500 8 valvole. Perché il destino è così: gioca e sa giocare. Solitamente era accompagnata dall’autista. Non quel giorno. Sull’auto con lei alla guida solo l’ultimogenita Stéphanie. Il diavolo guardò e decise di firmare quel dramma: alle 09.45, in prossimità del pericoloso tornante detto “Coude du diable” la principessa Grace perse il controllo della vettura, scivolò verso quella maledetta coda e si capovolse. Se fosse la storia dell’anarchico gucciniano si potrebbe dire “la raccolsero che quasi respirava” ed è vero. Grace fu trasportata all’ospedale dove morì alle 22.30. Emorragia celebrale. Grace Kelly, la diva più bella, il premio oscar, il cinema, la dolce vita, la principessa. Tutto si fermò. Come per Lady D. Perché il destino osserva e ricorda e mischia le carte e gioca anche con la coda. Quella del diavolo.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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