Ieri ho visto Salvini baciare un crocifisso. Lo ha fatto in tv, in diretta da Giletti che non ha reagito. Boh, io, anche se fossi uno che vota Salvini, come giornalista sarei scoppiato a ridere, avrei esclamato qualcosa del tipo “Ma onorevole, cosa fa?”, giusto per rimarcare la mia distanza. Ma io sono un vecchio cronista di provincia, lui è un famoso giornalista. Ne saprà senz’altro più di me.Salvini era collegato dalla mia terra, dove sta facendo campagna elettorale e dove sembra che in quanto a esposizione stia sostituendo il suo candidato locale, che da qualche tempo si sta facendo vedere molto poco.Comunque la faccenda è che Salvini a un certo punto tira fuori un rosario, dice che glielo ha regalato una signora alla Maddalena e commosso ne bacia il piccolo crocifisso, aggiungendo che il papa faccia il suo mestiere di papa che lui farà il suo mestiere di ministro. Ora è inutile dire che secondo me non voleva riaffermare il sacrosanto principio della separazione, in reciproca libertà, tra Chiesa e Stato. Voleva soltanto rassicurare il suo potenziale elettorato cattolico che potrebbe turbarsi per la posizione di questo papa sul problema dell’immigrazione. Io penso che volesse dirgli, a questo elettorato, che lui è un sincero cristiano, molto più sincero di certi cristiani che vanno a braccetto con negri e musulmani.Io purtroppo non ho la fortuna di essere credente come Salvini. Più volte ho pensato che una chiacchierata a tu per tu con il crocifisso di una cappella giù in fondo nella penombra di una chiesa in qualche momento della vita mi sarebbe stata utile. Ma, tant’è, ne ho dovuto fare a meno.Però sono nato a cresciuto tra credenti, ne conosco e ne ho conosciuto alcuni che un bacio al crocifisso in diretta televisiva durante una campagna elettorale l’avrebbero preso come una bestemmia.Gente ignorante, che non capisce che ora le cose funzionano così.Un po’ come Giovannino Guareschi, che era credente ed era di destra. Ma siccome era pure onesto una volta, anche quella in campagna elettorale, fece afferrare al suo don Camillo un uovo di gallina sul cui guscio era miracolosamente comparso non so più quale simbolo sacro.-Nostro Signore non ha bisogno di queste buffonate- disse pressappoco don Camillo.E stritolò l’uovo nella sua manaccia.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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