Da tempo si palpa il disagio di alcuni cattolici per l’azione riformatrice di Papa Francesco; certe aperture al mondo sono poco gradite agli ambienti più conservatori. Per avere un’idea dei livelli di malumore, però, andate a leggervi quello che scrive il giornalista ultracattolico Antonio Socci sulla sua pagina FB ufficiale: vi si aprirà un mondo.
Nei giorni scorsi alcuni manifesti anonimi sono comparsi sui muri di Roma per mano di un misterioso “corvo”. Sotto l’immagine di un Bergoglio imbronciato, alcune frasi lapidarie dipingevano il Papa argentino come poco misericordioso, criticandone lo zelo riformatore e la severità mostrata verso alcuni centri di potere interni alla chiesa. Chiaramente divertito dai manifesti antipapali, nel cui messaggio e nei cui sottintesi sembra riconoscersi, Socci –sulla sua pagina- critica Bergoglio su tutta la linea. Leggendo i suoi post si capisce bene quali sacche di potere (e denaro) interni alla Chiesa, Francesco stia smantellando. Socci, che parla apertamente di “regime dispotico bergogliano”, di “devastazioni di Bergoglio” e di “chiesa sottoposta al dispotismo dell’oscuro distruttore”, porta a galla sostanzialmente tre questioni caldissime:
Il primo punto riguarda un Ordine religioso-cavalleresco, per certi aspetti erede indiretto dei Templari, noto a livello mondiale per le sue opere di misericordia e per il suo enorme patrimonio. Una guerra interna ai vertici scoppiata negli ultimi anni, che Bergoglio aveva tentato di sedare, si era inasprita fino a richiedere l’intervento papale e le dimissioni del Gran Maestro Mattew Festing, vicino al Cardinale conservatore americano Raymond Leo Burke, Patrono e seconda carica dell’Ordine. I due si erano mossi per silurare la terza carica dello SMOM, Albrecht Freiherr von Boeselager, Gran Cancelliere, rampollo di una nobile famiglia tedesca di tradizione antinazista, figlio di quel von Boeselager che aveva partecipato a uno dei tentativi di far fuori Hitler. La colpa di Boeselager sarebbe stata quella di non ostacolare l’azione di una ONG vicina ai Cavalieri di Malta, che in Myanmar aveva distribuito gratuitamente preservativi alla popolazione nel tentativo di arginare malattie e gravidanze indesiderate. Sembra assurdo, ma la maggior parte di questi casini della Chiesa, oltre che per questioni di denaro e potere, scoppiano per faccende in un modo o nell’altro di natura sessuale.
Il secondo punto, il commissariamento di due congregazioni Francescane (una di frati e una di suore) intitolate all’Immacolata (tema caro a Socci), credo sia legato a questioni patrimoniali. Le testate su cui mi sono documentato (La Stampa, Huffington Post, il Timone, più alcuni blog vicini alla Chiesa Romana) fanno pensare a questo e uno di loro cita un sequestro di beni da parte della Procura di Avellino, da cui la congregazione maschile era stata indirettamente toccata, sequestro poi revocato senza peraltro alcuna condanna.
Il terzo punto è forse il più caldo, e riguarda il sesso e l’eucarestia. Nell’esortazione “Amoris Laetitia”, infatti, Bergoglio aveva aperto uno spiraglio alle persone divorziate che decidono di rifarsi una vita sentimentale e che allo stesso tempo vorrebbero accostarsi al sacramento più importante. Finora la dottrina e il magistero dei pontefici sembravano escludere ogni possibilità. Francesco però ha provato a tendere una mano, dando speranza a credenti costretti a vivere al margine e a molti “Gentili”, ma causando il mal di pancia a molti conservatori, cardinali e laici, che evidentemente ritengono la vita sessuale degli altri una questione su cui mostrarsi inflessibili. Alcuni osservatori ritengono che proprio su questo punto la frattura interna alla Chiesa stia diventando profonda. Effettivamente esiste la presa di posizione di quattro cardinali e di un migliaio di sacerdoti in vari paesi del mondo, che sollevano dubbi sulla legittimità di questa apertura sotto il profilo teologico. Facile capire che al di là delle sottigliezze e dei sofismi, la questione che spaventa è politica e riguarda il rapporto tra la Chiesa come istituzione del mondo e il mondo che nel frattempo cambia molto velocemente.
Sono convinto che in Italia esista un sottobosco in cui zampettano integralisti cattolici, nostalgici del fascio e esperti di malaffare. Se nomino Emanuela Orlandi e Renatino de Pedis, ne sono sicuro, capite esattamente cosa intendo. Ecco, l’idea che questo mondo possa essere di sostegno ai conservatori che, dentro e fuori dallo Stato del Vaticano vorrebbero fare le scarpe a Bergoglio mi porta senza alcuna esitazione, da ateo, a fare il tifo per il Papa.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
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