Ieri è passato da casa mia il corriere di Amazon. Doveva consegnarmi un giradischi, era tanto tempo che volevo ricominciare ad ascoltare musica dal vinile.Il corriere lo vedo spesso, essendo io un acquirente compulsivo di cose inutili. Abbiamo scambiato due battute e siamo finiti a parlare della guerra.Non lo so perché, ma è sempre consolante il sapere di essere tutti sulla stessa barca, il condividere le paure di un destino comune e troppo più grande di noi.Ci si sente meno soli.Non saprei rispondervi, se voi mi chiedeste il nome del corriere. Però un poco credo di conoscerlo, perché le sue poche parole mi hanno da subito dato l’idea di un tipo sveglio, dai giudizi meditati, la sintesi di un’intelligenza sviluppata su strada che mi sono convinto valga più, nella vita reale, di lauree e dottorati.E poi i corrieri vedono tanta gente e consegnano tanta merce, secondo me incrociando i dati riescono a farsi un’idea chiara del genere umano.Insomma, la sua idea di quel che sta accadendo mi interessava molto.Gli ho detto che secondo me Putin è pazzo, ma non al punto da scatenare una guerra nucleare. Cosa ne sappiamo noi, in fondo, della sanità mentale di un Capo di Stato?Certo, vedendolo così glaciale nelle sue comunicazioni e così ferocemente spietato nel mettere a tacere tutti i suoi collaboratori uno si fa l’idea di una persona molto determinata e razionale. Ma noi sappiamo che anche i peggiori serial killer pianificavano i loro orrori con matematica precisione, studiando con cura ogni dettaglio e prevenendo ogni possibile imprevisto.Dicono i medici che non si può definire con esattezza cosa sia la pazzia.Negli ultimi anni della sua presidenza, Nixon pare non ci fosse minimamente con la testa e che bevesse come una spugna.Putin ha messo su qualche chilo, negli ultimi anni. E a me è venuto in mente Enrico VIII. Pare che da giovane il re inglese fosse un adone, con un fisico da atleta che faceva sognare le nobildonne di tutta Europa.Poi il monarca prese ad ingrassare, fino a diventare obeso, mentre la sua follia divampava assieme all’amore e poi all’odio per Anna Bolena e alle storie tese con la Chiesa di Roma, finite male come tutti sappiamo.Da qualche parte ho letto la teoria di alcuni storici, secondo i quali la trasformazione fisica e la pazzia di Enrico erano probabilmente connesse, risultato delle tante botte alla testa che il re aveva incassato quando partecipava ai tornei equestri.E se anche Putin fosse un po’ rintronato?Ma al corriere tutte queste cose non le ho dette, mi sono limitato ad esprimere il sospetto che Putin non ci stia tutto con la testa.Un momento prima di salire sul furgone, lui mi ha detto la sua.“Quello ha settant’anni e dalla vita ha ottenuto molto più di quel che pensasse possibile. Cosa vuoi che gliene importi del futuro?E’ stato educato e ha vissuto come un soldato. Era una spia in Germania, ha rischiato la vita ogni giorno e ha sempre vissuto col fiato della morte sul collo.Per lui esistono solo vittoria o morte. Sei davvero così sicuro che non userà le armi nucleari, se dovesse scoprirsi perduto?”.Ci siamo salutati. E mentre appoggiavo la puntina sul disco – Brothers in Arms dei Dire Straits – ho avuto paura che il corriere potesse avere ragione.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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