C’è chi andava ad Hammamet, per il clima, forse. Certo per il clima – che sia politico o metereologico – sempre clima è…
C’è chi è andato in Brasile, per il clima, forse. Certo, anche se non sei San Battista, sempre Battisti sei. E in Brasile c’è più caldo e non il freddo delle patrie galere.
C’è chi andava in Sud America, ché il clima è tropicale e si suda, ma almeno non si suda freddo… ché in galera si suda freddo, specialmente se sei liquidatore della Cassa per il Mezzogiorno o sei direttore dell’ANAS in peculiari passaggi di finanziamento statale alle private imprese…
C’è chi suda e basta, come tutti gli italiani gabbati da un sistema di relazioni tra Mercato e Stato, dove gli forzi, le energie spese, gli investimenti di parte imprenditoriale, non sono nella direzione della competizione in un sistema concorrenziale raccontato dai libri di economia, ma sanno di un sapore concorrenziale nelle possibilità di vincere nell’accalappiare e corrompere il (o essere concussi dal) Dominus amministrativo di turno, quello che può decidere della ripartizione dei pubblici danari (traduzione: i nostri soldi) per le opere pubbliche, quelle opere per cui il “pubblico” significa “a vantaggio della comunità”, di tutti noi, e in tutti i sensi.
C’è chi ha fatto fortuna grazie alla capacità di strutturare continuative relazioni con i Dominus amministrativi di turno che potevano decidere nell’indirizzare le risorse pubbliche in una direzione o in un altra, le nostre risorse pubbliche, i nostri soldi. E lo decidono non in ragione del bene pubblico ma di quello privato, quello che fa fare la fortuna ai pochi garantiti di un perimetro dove nel dizionario il concetto “bene pubblico” è bandito, proibito, escluso.
E quando queste continuative quanto piratesche ragioni e azioni vengono scoperte c’è sempre l’italica “onorevole” porta d’uscita, la fuga all’estero, dove il clima, in tutti i sensi, è più mite, accogliente e protettivo… Anche da morti.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
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